Roma, 26 ago.
(askanews) – Prima dell’alba la Life Support, nave di ricerca e soccorso di Emergency, ha portato in salvo in due diversi interventi 96 persone, che si trovavano a bordo di altrettante imbarcazioni in difficoltà, in acque internazionali nella zona Sar libica. Un terzo intervento di soccorso con altre 62 persone è stato effettuato in mattinata in acque internazionali della zona Sar maltese.
In tutto sono quindi 158 le persone portate al sicuro a bordo della nave di Emergency e per due di loro si è resa necessaria una evacuazione medica effettuata tramite elisoccorso.
Nei primi due interventi le imbarcazioni, sovraffollate e in condizioni precarie, sono state avvistate dal ponte di comando della Life Support nella notte, il primo alle 3.30 circa, il secondo intorno alle 5. Con il primo intervento sono state portate al sicuro a bordo della nave Sar di Emergency 58 persone, compresi 3 minori non accompagnati, partite domenica 25 agosto da Zuara (in Libia) e che provengono da Bangladesh, Egitto e Nigeria.
Con il secondo intervento la Life Support ha soccorso e portato al sicuro altre 38 persone, di cui una donna, un minore non accompagnato e una minore accompagnata, che erano partite a mezzanotte da Al-Zawiya e che provengono da Siria, Libano ed Egitto.
Alle 11.30 circa la Life Support di Emergency ha effettuato un terzo intervento, questa volta in acque internazionali della Zona Sar maltese, portando al sicuro a bordo altre 62 persone, di cui 13 donne, 4 minori che viaggiano da soli e 7 minori accompagnati.
Questi 62 naufraghi, partiti all’alba da Al-Zawiya, provengono da Siria, Bangladesh e dai territori palestinesi.
“Prima dell’alba abbiamo effettuato due operazioni di soccorso di barche in difficoltà in acque internazionali della zona Sar libica – spiega Anabel Montes Mier, capomissione della Life Support – In entrambi i casi le imbarcazioni in difficoltà erano in vetroresina, di pochi metri e le persone che erano a bordo non avevano i salvagenti.
Poco prima di mezzogiorno abbiamo effettuato anche un terzo intervento di soccorso di un’altra piccola imbarcazione inadatta ad affrontare la traversata del Mediterraneo. Abbiamo chiesto l’evacuazione medica di due persone intossicate dall’inalazione di carburante. Le autorità italiane hanno organizzato un’evacuazione tramite elicottero al largo Lampedusa, mentre il porto sicuro che ci è stato assegnato è Ancona, che dista quattro giorni di navigazione”.
Al momento dell’avvistamento, la terza imbarcazione era seguita da un mezzo non identificato libico, che si è allontanato al momento del soccorso da parte della Life Support senza interferenze.
“Oggi abbiamo effettuato tre soccorsi, nell’ultimo intervento la barca in pericolo era seguita da un mezzo non identificato libico che – spiega Jonathan Nanì la Terra, SAR Team Leader della Life Support -, non appena il team di soccorritori si è avvicinato alla barca, si è allontanato e non ha interferito con le operazioni di soccorso. Ora stiamo navigando verso il Pos assegnatoci di Ancona, dove arriveremo il 30 agosto”.
In totale i naufraghi soccorsi nei tre interventi dalla Life Support sono 158, di cui 14 donne, 8 minori non accompagnati e 8 minori accompagnati.
I Paesi di provenienza di queste persone, Bangladesh, Egitto, Libano, Nigeria, Siria e territori palestinesi.
“Le condizioni generali della maggior parte delle 158 persone soccorse sono buone – spiega Roberto Maccaroni, responsabile sanitario della Life Support di Emergency – ma due di loro hanno presentato difficoltà respiratorie legate a una probabile intossicazione da inalazione di carburante. Li abbiamo monitorati con attenzione e abbiamo rilevato un livello di saturazione di ossigeno nel sangue basso, quindi abbiamo iniziato il trattamento con liquidi ed ossigeno ad alti flussi.
Purtroppo il livello di saturazione di ossigeno è rimasto ancora sotto la norma e per questo abbiamo chiesto alle autorità l’evacuazione medica di entrambi questi pazienti. Evacuazione che è stata effettuata tramite elicottero della Guardia Costiera”.
Dopo aver completato i primi due interventi e aver informato le autorità competenti, alla Life Support è stata assegnato il Pos (Place of safety) di Ancona come porto di sbarco. Pos che è stato confermato anche dopo il terzo soccorso, sebbene per l’evacuazione medica le autorità abbiamo indicato alla Life Support di dirigersi verso Lampedusa.