Quarantanove migranti sono stati imbarcati sulla nave Cassiopea della Marina Militare per essere trasferiti nei centri in Albania, dove inizieranno le procedure di accoglienza, trattenimento e valutazione dei singoli casi. Nel frattempo, altri 53 hanno deciso di presentare spontaneamente il proprio passaporto per evitare il trasferimento.
La nave Cassiopea in viaggio verso l’Albania con 49 migranti a bordo
Questo è il terzo trasferimento di migranti verso l’Albania a bordo di una nave della Marina Militare, dopo quelli di ottobre e novembre. La nave, attualmente al largo di Lampedusa in acque internazionali, si dirigerà verso il porto di Shengjin, dove verranno svolte le procedure di ingresso, tra cui identificazione e registrazione, per le persone trasferite in Albania.
La struttura di Gjader, che svolge funzioni simili a quelle di un Centro di permanenza per i rimpatri, accoglierà coloro che, dopo la valutazione della domanda d’asilo a Shengjin, risulteranno idonei.
Il ministero dell’Interno ha comunicato un dato significativo relativo ai 53 migranti che hanno presentato spontaneamente il proprio passaporto per evitare il trasferimento. Secondo il Viminale, questa circostanza è di particolare importanza in quanto permette di avviare le procedure di verifica delle posizioni individuali in tempi più rapidi, indipendentemente dal trattenimento, e aumenta le possibilità di procedere con i rimpatri di chi non ha diritto a rimanere nell’Unione Europea.
La nave Cassiopea in viaggio verso l’Albania con 49 migranti a bordo: riprendono i trasferimenti
Riprendono quindi i trasferimenti dopo due mesi di pausa: ad ottobre e novembre, 20 richiedenti asilo erano stati trasferiti nei centri di Shengjin e Gjader, ma furono successivamente rilasciati a seguito delle decisioni dei giudici del tribunale di Roma, che annullarono i provvedimenti di trattenimento.
Ora, a prendere la decisione non saranno più i magistrati della sezione immigrazione, ma quelli della Corte d’Appello, come stabilito dalla nuova normativa introdotta dall’esecutivo, entrata in vigore l’11 gennaio scorso.