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4 luglio 1949 – 4 luglio 2024. Sono passati esattamente 75 anni dalla firma del Patto Atlantico che sancì in via ufficiale la nascita della Nato. Cosa è cambiato a distanza di così tanto tempo dalla genesi dell’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord? La Nato ha saputo ritagliarsi il proprio spazio in quei travagliati anni post Seconda Guerra Mondiale, ma resta assoluta protagonista anche ai giorni di oggi.
La Nato compie 75 anni: la nascita
In seguito alla fine della Seconda Guerra Mondiale e alla pesante sconfitta della Germania, due grandi Paesi emersero definitivamente come le più grandi potenze mondiali. Parliamo ovviamente degli Stati Uniti d’America e di quella che, all’epoca, era chiamata Unione Sovietica. Gli attriti fra le vincitrici del conflitto, però, sembrarono fin da subito evidenti e già nei primi anni post-guerra iniziò ad instauarsi quel clima di sospetto che contribuì a definire l’epoca successiva quella della Guerra Fredda. Ed è proprio in questo clima che nel 1949, alcuni importanti Paesi del mondo firmarono l’arcinoto Patto Atlantico. Un trattato che fu la genesi della Nato, l’organizzazione venuta alla luce per permettere agli Stati membri di aiutarsi a vicenda in caso di attacchi da parte di terzi. Inizialmente, i protagonisti del Patto Atlantico furono Gran Bretagna, Canada, Francia, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo, Portogallo, Italia, Norvegia, Islanda e Danimarca: quelli che, insieme ovviamente agli Stati Uniti d’America, sono s tutti gli effetti i Paesi fondatori.
La Nato compie 75 anni: i contrasti con l’URSS
L’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord ha preso negli anni sempre maggior potere, mantendendo sempre gli Usa al primissimo posto, ma inglobando anche altri Paesi. Oggi sono infatti 32 gli Stati membri, dei quali ben 30 sono europei. “Tenere fuori l’Unione Sovietica, dentro gli americani e a terra i tedeschi” – con questo slogan il primo segretario generale dell’Alleanza, Lord Hastings Lionel Ismay, spiegava i motivi orginari della nascita dell’Organizzazione, che poi in parte decadono con la dissoluzione dell’Unione Sovietica di fine anni ’80. La perdita di potere e la successiva scomparsa dell’URSS dallo scenario fu proprio il motivo principale per il quale la Nato potè allargare così tanto i propri confini verso Est, nonostante le promesse(mai mantenute) fatte alla nuova Russia già negli anni ’90.
La Nato compie 75 anni: l’espansione
Il progressivo allargamento della Nato verso est è la principale causa dei nuovi attriti fra i Paesi occidentali e la Russia che, sotto la guida di Vladimir Putin, non ha mai mancato di ricordare agli Usa e al mondo quella promessa mai mantenuta dagli americani. Utilizzando questo punto cardine anche un po’ come scusa, la Russia non ebbe remore a compiere i suoi interventi militari prima in Georgia e poi in Crimea, fino ad arrivare al conflitto che oggi ha rimesso anche la Nato al centro del mondo: la guerra in Ucraina. Kiev, da tempo, mira ad entrare nell’Organizzazione e Mosca non lo vuole permettere: ecco perché questa è considerata la causa principale dietro allo scoppio della sanguinosa guerra in Ucraina che va avanti da inizio 2022.
La Nato compie 75 anni: l’attualità
La natura difensiva della Nato non permette all’organizzazione di intervenire in modo attivo nella guerra schierando i propri militari al fronte e, per questo, tanti Paesi si sono ad oggi limitati a fornire armamenti a Kiev con l’obiettivo di contrastare Mosca. Le ultime mosse del Cremlino, però, mettono in allerta i Paesi membri. La Russia sembra farsi sempre più minacciosa nei confronti della Polonia e, quello si, è uno Stato che fa attualmente parte della Nato. Se Varsavia dovesse essere attaccata, allora entrerebbe in gioco il famoso articolo 5 del Patto Atlantico che permetterebbe agli altri Paesi membri di iniziare una vera e propria guerra contro la Russia.