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Le esercitazioni militari della NATO programmate della prossima settimana coinvolgeranno circa 90mila truppe e saranno volte a dimostrare che l’Alleanza è in grado di difendere il proprio territorio fino al confine con la Russia.
Le preoccupazioni della NATO sulla Russia
“Dobbiamo renderci conto che non è scontato che siamo in pace“, ha precisato ai giornalisti l’ammiraglio olandese Rob Bauer, presidente del comitato militare della NATO, dopo una riunione dei capi della difesa del Patto Atlantico a Bruxelles. “Ed è per questo che noi ci stiamo preparando per un conflitto con la Russia” ha spiegato, aggiungendo che in caso di guerra sarebbe necessario far ricorso anche ad un numero importante di civili. Il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius ha dichiarato al quotidiano Der Tagesspiegel che il presidente russo Vladimir Putin potrebbe attaccare i Paesi della NATO in meno di un decennio.
L’ipotesi di una guerra su larga scala
Il ministro degli Esteri lituano Gabrielius Landsbergis ha inviato l’Europa ad accelerare i preparativi per un simile attacco. “C’è la possibilità che la Russia non si limiti all’Ucraina“, ha affermato, avvertendo che “Non c’è uno scenario in cui, se l’Ucraina non vince, potrebbe finire bene per l’Europa“. La preoccupazione che maggiormente accomuna i rappresentanti dei governi occidentali è che le scorte negli arsenali siano insufficienti in caso di un attacco su larga scala contro Mosca.
La posizione della Russia
Il Cremlino ha triplicato le spese militari, portandole al 40% dell’intero bilancio nazionale, e sta incrementando la produzione di armi e munizioni.
Il Paese ha anche respinto la proposta americana di riaprire un dialogo sul controllo degli armamenti. I funzionari russi hanno dichiarato che si tratti di un espediente degli Stati Uniti, dal momento che il trattato New Start, che limita le armi nucleari a lungo raggio degli Usa e di Mosca, è destinato a scadere nel febbraio 2026, come ricorda il Wall Street Journal.