La presentazione della mascotte Luce per il Giubileo 2025 e il padiglione della Santa Sede all’Expo di Osaka ha suscitato un’ondata di polemiche e critiche inattese.
La mascotte del Giubileo 2025: Luce, accende la polemica
Mons. Rino Fisichella, a capo dell’organizzazione giubilare, aveva descritto Luce come una “pellegrina raffigurata con gli elementi tipici del pellegrino”: il k-way giallo, gli stivali sporchi di terra, la croce missionaria e il bastone del pellegrino, simboli di speranza e fede. Tuttavia, questa rappresentazione ha scatenato accese reazioni.
Il notiziario cattolico online ‘La Nuova Bussola Quotidiana’ ha paragonato Luce a Greta Thunberg, sottolineando una presunta somiglianza dovuta al k-way giallo.
Inoltre, il riferimento agli “stivali sporchi di terra” è stato associato all’immagine dell’on. Aboubakar Soumahoro, suscitando ulteriori polemiche.
Le polemiche non si sono fermate qui, il notiziario tradizionalista ha sottolineato come il disegnatore Simone Legno, autore di Luce, abbia nel suo portfolio prodotti legati ai Gay pride e una linea di sex toys.
Luce, la mascotte del Giubileo 2025, è già diventata un caso
Il portale ‘Informazione cattolica’ ha infine commentato la vicenda con ironia, citando un detto che afferma che “Dio è Uno, Trino e Quattrino: fede e pecunia non olet”, suggerendo una presunta connessione tra gli aspetti finanziari e la fede.
L’annuncio di Luce, destinato a rappresentare il Giubileo 2025 e il padiglione della Santa Sede all’Expo di Osaka, si è così trasformato in un caso controverso, con numerose critiche e interpretazioni che hanno messo in discussione la scelta della mascotte e il suo significato. La polemica sembra destinata a proseguire, alimentando un acceso dibattito all’interno della comunità cattolica.