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La marcia dei No Tav: un ricordo di lotta e resistenza in Val di Susa

Manifestazione No Tav in Val di Susa con bandiere e striscioni

Ritorno alla storica 'riconquista' del prato di Venaus, simbolo di una battaglia che continua.

Un evento che segna la storia della Val di Susa

Il , migliaia di attivisti No Tav si sono riuniti a San Giuliano, in Val di Susa, per commemorare la storica ‘riconquista’ del prato di Venaus, avvenuta nel 2005. Questo evento non è solo una celebrazione, ma un richiamo alla memoria collettiva di un movimento che ha segnato profondamente la storia della valle e dell’Italia intera. La manifestazione, partita da Susa, ha visto la partecipazione di sindaci e cittadini, uniti nella lotta contro la costruzione della linea ferroviaria Torino-Lione, un progetto che continua a suscitare polemiche e divisioni.

La voce del movimento No Tav

Dana Lauriola, portavoce del movimento, ha espresso il significato di questa giornata: “Sono passati ben 19 anni da una giornata molto importante per noi No Tav, per tutto il movimento, una giornata che ha contribuito a scrivere un pezzo di storia fondamentale di questa Valle, ma non solo, di tutto il Paese”. Le sue parole risuonano come un eco di speranza e determinazione, sottolineando come la lotta per la salvaguardia del territorio sia diventata un simbolo di resistenza contro le ingiustizie.

Un movimento che continua a crescere

Lauriola ha ricordato che la vittoria di Venaus non è stata un punto di arrivo, ma l’inizio di un percorso lungo e complesso. “C’eravamo ripresi l’area che ai tempi era destinata alla costruzione del primo tunnel di base”, ha affermato, evidenziando come quel giorno abbia segnato l’inizio di una storia di lotta collettiva. In questi 19 anni, il movimento No Tav ha affrontato sfide e ha vissuto momenti di grande intensità, ma ha anche costruito una rete di solidarietà e di supporto che ha ispirato altre comunità in lotta per i propri diritti.

Un esempio di lotta per i diritti

La manifestazione di oggi non è solo un ricordo, ma un richiamo all’azione. “Storie di vita, eventi fondamentali, lunghe marce, lunghe discussioni hanno permesso al movimento No Tav di diventare quell’esperienza straordinaria che è stata in tutti questi anni: un esempio per tanti popoli in lotta, un esempio per tanti”, ha concluso Lauriola. La lotta dei No Tav è diventata un simbolo di resistenza, un faro di speranza per chi si oppone a progetti che minacciano l’ambiente e i diritti delle comunità locali. La Val di Susa continua a essere un luogo di battaglia, ma anche di speranza per un futuro più giusto e sostenibile.