La giustizia si pronuncia sulla distruzione delle prove nel caso Pickton

La corte stabilisce che la polizia può procedere alla distruzione di migliaia di prove, ma i familiari delle vittime temono per i loro diritti.

Il contesto della decisione

La recente sentenza della corte suprema della British Columbia ha aperto un nuovo capitolo nel controverso caso di Robert Pickton, un serial killer condannato per l’omicidio di sei donne. La corte ha stabilito che la polizia può procedere alla distruzione di circa 15.000 pezzi di prova sequestrati dalla sua fattoria, situata a Port Coquitlam. Questa decisione è stata accolta con preoccupazione da parte dei familiari delle vittime, che temono che prove cruciali per le loro cause civili possano andare perdute.

Le implicazioni legali della sentenza

La corte ha chiarito che la polizia è legalmente obbligata a smaltire le prove che non sono più necessarie per le indagini o i procedimenti penali. Tuttavia, il giudice Frits Verhoeven ha sollevato dubbi sulla giurisdizione della corte riguardo agli oggetti non presentati come prove durante il processo di Pickton. Questo aspetto potrebbe influenzare future decisioni legali, poiché la questione della giurisdizione rimane aperta e potrebbe essere esaminata in altri casi.

Le preoccupazioni dei familiari delle vittime

I familiari delle vittime, rappresentati dall’avvocato Jason Gratl, hanno espresso la loro preoccupazione riguardo alla distruzione delle prove. Gratl ha sottolineato che la sentenza non implica automaticamente che le prove verranno distrutte, e ha affermato che se la polizia dovesse richiedere la distruzione di prove utili per le loro cause civili, si opporrà attivamente. La corte ha già stabilito che i querelanti delle cause civili avranno una partecipazione limitata nel processo di smaltimento delle prove, il che offre loro una certa protezione.

Il futuro delle cause civili

Attualmente, non è stata fissata una data per l’udienza delle cause civili contro l’eredità di Pickton e suo fratello David. Tuttavia, la situazione rimane tesa, poiché i familiari delle vittime cercano di garantire che le prove necessarie per sostenere le loro rivendicazioni non vengano disperse o distrutte. La corte ha riconosciuto l’importanza di queste prove, ma ha anche sottolineato la necessità di procedere con la gestione delle evidenze in modo legale e ordinato.