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La genitrice di Paolo Stasi ha affermato che 'è stato assassinato senza alcun motivo'.

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Annunzia D'Errico, madre del giovane ucciso Paolo Stasi, ha dichiarato in tribunale di non credere che suo figlio dovesse 50mila euro a Luigi Borracino, sostenendo che il debito fosse solo di mille euro. Borracino è già stato condannato a 20 anni per l'omicidio di Stasi, e insieme a D'Errico e altre cinque persone è accusato di detenzione di droghe illecite. D'Errico ha ammesso di aver fumato marijuana con suo figlio e che la droga veniva confezionata in casa, ma ha negato di trarne un guadagno. Ha dipinto suo figlio come ingenuo e facilmente ingannabile. Infine, ha affermato che non conosceva gli altri imputati, ad eccezione di Borracino, e che suo marito era all'oscuro della situazione.

Annunzia D’Errico, madre del 19enne ucciso Paolo Stasi, ha rivelato il suo dolore durante l’udienza odierna davanti al tribunale di Brindisi. La donna di 54 anni ha negato fermamente che suo figlio avesse un debito di 50mila euro con Luigi Borracino, invece sostenendo che l’importo massimo era di mille euro. Paolo Stasi fu ucciso il 9 novembre 2022 a Francavilla Fontana, con Borracino, già condannato dal tribunale dei minori di Lecce a 20 anni di carcere per l’omicidio, accusato come colpevole. Nel procedimento penale, anche il 23enne Cristian Candita è colpevole di omicidio volontario, mentre D’Errico e altre cinque persone incluso Borracino sono accusate di detenzione di droghe illecite con intento di distribuzione.

In un’intervista con il procuratore Giuseppe De Nozza, D’Errico ha confermato che lei stessa aveva fumato marijuana con suo figlio per un anno e sapeva che la droga veniva portata e confezionata in casa. Tuttavia, ha respinto l’idea che c’era un’intesa sulla detenzione della droga in casa, insistendo che non guadagnava nulla da questa attività. D’Errico ha spiegato che suo figlio era ingenuo e spesso ingannato dagli altri. Ha anche espressamente lamentato il fatto che suo figlio avesse consentito che la droga venisse confezionata in casa, nonostante le sue ripetute obiezioni. Carta civile del processo e anche accusata, D’Errico è rappresentata dagli avvocati Domenico Attanasi e Francesco Monopoli.

La signora, rispondendo alle interrogazioni del procuratore e dell’avvocato Campanino, ha poi specificato che non aveva alcuna conoscenza degli altri accusati, tranne per Borracino, e che suo marito era completamente all’oscuro di tutta questa situazione.