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La foto di gruppo dei 27 al vertice Ue-Balcani Occidentali

Milano, 18 dic. (askanews) – I capi di Stato e di governo dei 27 paesi dell’UE si sono incontrati con i loro omologhi dei Balcani per il vertice UE-Balcani occidentali a Bruxelles, per discutere di temi quali economia, integrazione e migrazione. “Questo summit è molto importante per tre motivi principali: innanzitutto perché apparteniamo alla stessa famiglia europea, condividiamo il Continente, ma soprattutto condividiamo valori comuni e una storia comune. In secondo luogo, perché per tutti noi l’allargamento dell’Ue è una priorità. Siamo tutti impegnati in questo allargamento, e tutti noi crediamo che questo sia l’investimento politico più importante per la pace, la sicurezza e la prosperità. E infine perché stiamo guidando un’integrazione graduale attraverso i paesi dei Balcani occidentali e ne anticipiamo i benefici per i cittadini”. Lo ha affermato il neo presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, parlando alla stampa al suo arrivo, questo pomeriggio a Bruxelles, al summit Ue-Balcani occidentali, che è il primo vertice a cui l’ex primo ministro portoghese partecipa nel suo nuovo ruolo europeo.

L’integrazione graduale dei paesi dei Balcani candidati nel mercato unico, che avverrà in anticipo rispetto all’adesione vera e propria, porterà “benefici concreti” au cittadini di questi paesi: “l’esenzione dai visti”, per viaggiare nell’Ue, “l’estensione del roaming” gratutito per la telefonia mobile, e “mezzi di pagamento più facili e veloci”, ha sottolineato il presidente del Consiglio europeo. “E naturalmente – ha aggiunto – c’è il Piano di crescita” dell’Ue per questi paesi, “un punto di svolta che può trasformare radicalmente i Balcani occidentali in questi decenni”. Il Piano sarà finanziato con 6 miliardi di euro tra prestiti e sovvenzioni, fino al 2027.

“Ecco perché – ha concluso Costa – sono impaziente di partecipare a questo summit: è un ottimo momento per dare impulso a questo movimento per l’allargamento, per l’integrazione graduale e per aumentare la condivisione della nostra storia”.