Esisteva un comune ideale di donna capace di mettere d’accordo i gusti e le esigenze degli uomini romani?
Certamente si.
In una società fortemente maschilista come quella romana (e come quasi tutte nell’antichità), non può stupire che esso fosse costituito dalla Penelope omerica, moglie fedele, paziente e virtuosa, che trascorreva le giornate a filare e a tessere, in perenne attesa di un marito per vent’anni girovago tra terre e mari sconosciuti…e donne non troppo morigerate.
Nonostante la critica moderna abbia rivalutato il personaggio di Penelope scoprendone lati e accenti dapprima impensabili, per secoli essa fu vista esclusivamente sotto la veste di sposa capace di sopportare stoicamente qualsiasi debolezza o vizio del consorte, totalmente assorta nel proprio ruolo di compagna, prima ancora che di donna intesa come identità umana a se stante, valevole per se stessa.
Si dovrà antendere l’avvento del Cristianesimo per assistere a un cambiamento, seppur parziale, della condizione della donna.