C’è una crescente tensione fra la Lega e Forza Italia riguardo alla questione dell’ius scholae e dell’autonomia, dopo le dichiarazioni di Antonio Tajani al termine dell’evento giovanile di Forza Italia a Bellaria. La risposta decisa dalla Lega, rappresentata dal vicesegretario Crippa, è stata che l’attuale legge sulla cittadinanza è adeguata. Il conflitto fra questi due alleati del Fdi continua ed emerge con forza nei momenti di crisi per la coalizione, potendo così ostacolare il lavoro del governo e della Presidentessa del Consiglio, Giorgia Meloni. Quest’ultima, dopo aver cercato di risolvere rapidamente la questione Sangiuliano, si appresta a gestire due questioni complesse come la legge di Bilancio e il rinnovo del consiglio d’amministrazione della Rai. Quest’ultima questione sembra essere particolarmente problematica e ancora irrisolta. Infatti, la nomina dei quattro membri del consiglio d’amministrazione, prevista per il 12 settembre, potrebbe subire un rinvio. Il principale ostacolo alla risoluzione della questione Rai è l’opposizione, i cui voti sono necessari per raggiungere la maggioranza qualificata dei due terzi in commissione di Vigilanza per la nomina del presidente. La situazione è complicata dall’opposizione, principalmente guidata dal Pd, alla candidatura di Simona Agnes, che fa parte di FI, per la presidenza. Il 6 agosto scorso ha approvato un documento in cui esprime la disponibilità al dialogo solo se la maggioranza si impegna per un approccio bipartisan nell’approvazione della legge sulla governance della Rai, come richiesto dal Media Freedom Act dell’Ue. Se ci fosse questo impegno, l’opposizione sarebbe disposta a votare per un presidente di garanzia come, nel passato, furono Paolo Garimberti o Lucia Annunziata.
Meloni, protagonista delle negoziazioni, ha persuaso Salvini a ritirare la sua richiesta di un direttore generale, offrendo in cambio posizioni di leadership in settori come cultura e cinema, secondo fonti parlamentari. Tuttavia, le tensioni tra Lega e Fi potrebbero compromettere questo equilibrio. In questa situazione di dubbio, non sembra imminente nessun incontro di maggioranza per sigillare un accordo. Antonio Tajani ha vivacemente riproposto la modifica alla legge sulla cittadinanza, suggerendo l’adozione del principio dello ius scholae, nonostante il rifiuto categorico da parte della Lega nei giorni passati. Salvini e il suo partito hanno reiterato il loro netto “no” a Tajani attraverso Andrea Crippa. Nicola Molteni, vice ministro dell’interno, ha persino proposto un inasprimento della legge sulla cittadinanza, prevedendo la revoca per quegli stranieri che commettono reati dopo averla acquisita. Fi ha risposto rafforzando le proprie richieste di autonomia ma ha anche annunciato, inaspettatamente, l’ingresso nel gruppo Fi del consiglio regionale della Sardegna da parte di tutti i consiglieri del Partito sardo d’Azione (Psd’Az), che fino ad ora aveva un accordo consolidato con la Lega. Un altro argomento cruciale è la legge di bilancio, con il Ministro Giorgetti che è chiamato a presentare il Piano strutturale di bilancio (PSB) a Bruxelles entro il 20 settembre. L’elenco di misure da includere comprende proposte concordate da tutto il centrodestra, come la conferma della riduzione del carico fiscale per il 2025, l’abbassamento delle aliquote Irpef a tre, e l’estensione delle agevolazioni fiscali per le madri lavoratrici autonome.
Le richieste di Lega e Fi si innestano sulle attuali restrizioni di risorse. Per esempio, riguardo al tema delle pensioni, Salvini persiste nel chiedere l’espansione delle opzioni di prepensionamento (ad esempio, utilizzando quota 41), mentre Fi spinge per un’altra azione sulle pensioni minimale, puntando ad avvicinare ulteriormente l’importo a 1.000 euro.