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La dichiarazione di Pittella: "Per Pd e M5s siamo come ebrei da mandare a morire"

Pittella

Le parole ingiustificabili di Pittella sono state pronunciate in un audio nel quale giustificava la decisione di Azione in Basilicata

Le parole di Marcello Pittella sono ingiustificabili: in un audio ha paragonato il trattamento subito dal suo partito con quello dei deportati della Shoah.

Le dichiarazioni di Marcello Pittella

«L’uomo di fiducia della Schlein dice che Azione non può partecipare alla lista del centrosinistra perché Calenda ha avuto delle parole poco tenere sul Pd e Conte e soprattutto perché ha detto che Bardi è una brava persona. È comunicato che fa mettere le mani nei capelli. Mi rattrista tremendamente perché vuol dire che c’è proprio un’azione a far male, a far morire. Sapete quando deportavano gli ebrei e dovevano portarli nelle camere a gas? Ecco, io sono un ebreo per loro che deve morire».

Le scuse di Marcello Pittella dopo la diffusione dell’audio shock

«Giorni di stress e tensione emotiva hanno generato una ingiustificata e totalmente non voluta iperbole in un audio privato».

Inoltre, aggiunge:

«Parole che ho usato per rappresentare il modo in cui, dopo aver governato la Regione per il centrosinistra con dignità e onore, siamo stati trattati. Sono profondamente dispiaciuto per l’accaduto e mi scuso con chi può essersi sentito offeso».

Il comunicato di Pessolano e Pittella

«Dopo mesi di tentativi per costruire un’alleanza riformista in una regione dove il nostro partito ha conquistato una centralità prendendo il 12.2% alle elezioni politiche, abbiamo dovuto prendere atto della volontà del Pd e del M5S di tenere Azione fuori dalla coalizione».

Queste le parole di Pittella, ex presidente della Regione e referente in Basilicata di Azione, dopo la decisione di sostenere Bardi alle elezione del 21 e 22 aprile.

L’indignazione del M5s dopo l’audio di Pittella

«Sta girando un audio shock di Pittella che si paragona alle vittime dei campi di concentramento. Sono dei folli, non può valere tutto, c’è un limite a tutto. Basta».