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Arianna Rapaccioni, moglie di Sinisa Mihajlovic, è tornata a parlare del marito raccontando del gesto del Bologna che ha continuato a pagare lo stipendio del marito anche dopo la sua morte.
Mihajlovic e il gesto del Bologna dopo la sua morte
In un’intervista al Messaggero, la moglie di Sinisa Mihajlovic ha dichiarato cosa è successo con il Bologna dopo la morte dell’allenatore, sottolineando anche la reazione di Sinisa dopo la decisione del club di esonerarlo:
«Sinisa non se lo aspettava e ci è rimasto molto male, d’altronde lo aveva anche detto. Non si sarebbe mai dimesso, voleva continuare perché la sua voglia di lottare era unica. Il Bologna ha scelto un’altra strada e non posso giudicare».
Il gesto del Bologna dopo la morte di Sinisa Mihajlovic
«Il Bologna ha onorato lo stipendio di mio marito fino alla scadenza del contratto. Un gesto straordinario, che in un momento di sbandamento mi ha dato delle sicurezze. Il presidente Saputo, Bergamini, Fenucci, Marchetti, Di Vaio: nessuno mi ha dimenticato, una società speciale e una città speciale. Anche con Sabatini c’era un rapporto pazzesco».
Arianna Rapaccioni e Sinisa Mihajlovic: il rapporto con il Bologna
«Il presidente Saputo, Bergamini, Fenucci, Marchetti e Di Vaio. Nessuno mi ha dimenticato. Anche con Sabatini c’era un rapporto pazzesco. È una società speciale e una città speciale. Ci era entrata nel cuore ancora prima della malattia e durante il percorso di sofferenza è diventato un amore viscerale: le settimane in ospedale, la sofferenza al campo di allenamento. Tutto condiviso con gente meravigliosa».