La Dda ha messo sotto sequestro i beni di 10 indagati a Grosseto per il presunto riciclaggio di fondi dei Casalesi.

Un'indagine della Direzione distrettuale antimafia di Firenze e della Guardia di Finanza ha coinvolto dieci persone per presunto riciclaggio di denaro illecito. L'indagine riguarda un uomo d'affari di Caserta, ora residente in Toscana, sospettato di aver reinvestito denaro illecito in una società edile a Grosseto. Proprietà e conti bancari per un totale di 782.191,27 euro sono stati sequestrati. Le accuse includono reinvestimento di fondi illeciti, bancarotta fraudolenta e responsabilità amministrativa delle entità coinvolte. L'imprenditore è sospettato di aver investito fondi illeciti nella società edile nel 2017 e 2018. La bancarotta fraudolenta riguarda il fallimento di una società di Verona nel 2020.

Un’inchiesta su presunto riciclaggio di denaro illecito ha coinvolto dieci persone sotto indagine della Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Firenze e della Guardia di Finanza.

Gli inquirenti ritengono che un uomo d’affari di Caserta, che vive in Toscana da molti anni, abbia usato il denaro illecitamente acquisito per reinvestire in una società edile con base a Grosseto. Secondo Filippo Spiezia, procuratore capo, il danaro proveniva da una figura di Caserta correlata al clan dei Casalesi.

Oggi, gli agenti della Guardia di Finanza di Firenze e Vicenza, insieme allo Scico di Roma, hanno effettuato un sequestro preventivo che includeva conti bancari e proprietà immobiliari, sia a carico dei dieci indagati sia della suddetta società, per un totale di 782.191,27 euro.

Le accuse formulare verso gli indagati variano tra il reinvestimento di fondi di origine illecita, bancarotta fraudolenta e responsabilità amministrativa delle entità coinvolte. L’ultima accusa riguarda specificatamente la condotta dell’azienda di Grosseto, che è anch’essa sotto indagine.

Secondo gli investigatori, l’imprenditore di Caserta, trasferitosi a Grosseto, avrebbe investito nella società fondi che la Dda ritiene illeciti nel 2017 e nel 2018. La bancarotta fraudolenta, invece, ha a che fare con il fallimento di una società edile con sede a Verona avvenuto nel 2020.