Roma, 18 mar. (askanews) – Lo scontro fra Donald Trump e il potere giudiziario ha raggiunto nuovi livelli con l’intervento della Corte Suprema degli Stati Uniti, dopo che il presidente ha chiesto con un post sul suo social network Truth Social l’impeachment di James Boasberg, un giudice federale che ha cercato di bloccare l’espulsione di oltre 260 immigrati, accusati dall’amministrazione Trump di essere parte di gang criminali, e la loro deportazione verso lo stato centroamericano di El Salvador, usando anche una legge sui nemici in tempo di guerra del 1798, l’Alien Enemies Act.
Il presidente della Corte Suprema John Roberts ha diffuso una rara dichiarazione per condannare la richiesta di impeachment (messa in stato di accusa) avanzata da Trump. “Da oltre due secoli è stato chiarito che l’impeachment non è una risposta appropriata a un disaccordo su una decisione giudiziaria. Esiste il normale processo di ricorso in appello proprio per questo”, ha detto Roberts.
Nei primi mesi del nuovo mandato di Trump, diversi giudici hanno bloccato provvedimenti dell’amministrazione, scatenando le reazioni dei repubblicani. Dopo che ieri il Dipartimento della Giustizia e altri funzionari dell’esecutivo hanno cercato in vario modo di aggirare o contestare la giurisdizione di Boasberg, lo stesso Trump è andato all’attacco con un post violentissimo: “Questo giudice pazzo della sinistra radicale, un piantagrane e un agitatore che è stato tristemente nominato da Barack Hussein Obama, non è stato eletto presidente – non ha vinto il voto popolare (di molto!)”, ha scritto fra l’altro Trump, “non ha vinto nulla! “Questo giudice – ha insistito il presidente nel post – come molti dei giudici corrotti davanti ai quali sono costretto a comparire, dovrebbe essere messo sotto impeachment!!!”.