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La Corte Costituzionale e il braccialetto elettronico: una misura di protezione

Braccialetto elettronico come misura di protezione legale

La Corte Costituzionale conferma la legittimità del braccialetto elettronico per la protezione delle vittime di reati di genere.

La decisione della Corte Costituzionale

Recentemente, la Corte Costituzionale ha dichiarato “non fondate” le questioni di legittimità costituzionale sollevate dal giudice per le indagini preliminari di Modena riguardo agli articoli 3 e 13 della Costituzione. Queste questioni erano collegate all’articolo 282-ter, commi 1 e 2, del codice di procedura penale, modificato dalla legge sul Nuovo Codice Rosso, che riguarda l’uso del braccialetto elettronico e il divieto di avvicinamento per i soggetti accusati di reati di genere.

Il braccialetto elettronico come strumento di protezione

La Corte ha evidenziato l’importanza del braccialetto elettronico come dispositivo essenziale per la protezione delle persone vulnerabili, in particolare in situazioni di violenza di genere. Nella sua nota, la Corte ha sottolineato che la distanza minima di 500 metri imposta dal divieto di avvicinamento è funzionale a garantire la sicurezza della persona minacciata. Questo intervallo di distanza consente alla vittima di trovare un rifugio sicuro e offre alle forze dell’ordine il tempo necessario per intervenire in caso di emergenza.

Considerazioni sulla distanza e flessibilità della misura

Nonostante la Corte riconosca che, in contesti abitativi più piccoli, la distanza di 500 metri possa risultare restrittiva, ha anche affermato che l’indagato può affrontare un aggravio sopportabile. Infatti, il comma 4 dell’articolo 282-ter consente al giudice di stabilire modalità particolari di esecuzione del divieto di avvicinamento, tenendo conto di “motivi di lavoro” o “esigenze abitative”. Questo approccio mira a bilanciare le necessità di protezione della vittima con i diritti dell’indagato, offrendo una certa flessibilità nella gestione delle misure cautelari.

La necessità di proteggere le vittime

La Corte ha messo in evidenza l’importanza di salvaguardare l’incolumità della persona offesa, sottolineando che la vita della vittima può essere messa a rischio da una progressione di reati, che spesso inizia con atti di stalking e può culminare in delitti più gravi. Pertanto, la misura del braccialetto elettronico non è solo una questione di legalità, ma rappresenta un passo fondamentale nella lotta contro la violenza di genere e nella protezione delle vittime.