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Il verdetto della Corte Costituzionale
La recente sentenza della Corte Costituzionale ha sollevato un polverone in Campania, dichiarando incostituzionale la legge regionale che permetteva al presidente della giunta uscente di candidarsi per un terzo mandato consecutivo. Questo pronunciamento non solo segna una vittoria per il principio di legalità, ma riafferma anche l’importanza del rispetto delle norme fondamentali stabilite dalla Costituzione italiana.
Il contenuto della legge contestata
L’articolo 1 della legge in questione stabiliva che, nonostante il divieto di immediata rielezione per chi avesse già ricoperto due mandati consecutivi, il computo dei mandati sarebbe iniziato dalla data di entrata in vigore della legge stessa. Questo inciso, secondo la Corte, ha reso inapplicabile il divieto del terzo mandato, violando così l’articolo 122 della Costituzione. La Consulta ha chiarito che il legislatore regionale deve sempre rispettare i principi fondamentali stabiliti dalla legge della Repubblica.
Le implicazioni per il futuro politico della Campania
Con questa decisione, la Corte Costituzionale non solo ha annullato la possibilità di un terzo mandato per il presidente della giunta campana, ma ha anche riaffermato il principio che il divieto opera per tutte le Regioni ordinarie. Questo significa che, in futuro, qualsiasi tentativo di aggirare la normativa sul numero di mandati sarà scrutinato con attenzione. La sentenza rappresenta un importante precedente giuridico, che potrebbe influenzare anche altre Regioni italiane che intendono modificare le proprie leggi elettorali.