La conclusione dell'ultimo episodio di Happy Days risale a 40 anni fa. Una serie televisiva che ha descritto un'epoca dorata.

L'ultima puntata della famosa serie TV americana "Happy Days" è stata trasmessa 40 anni fa, il 24 settembre 1984. La serie, iniziatasi un decennio prima, ha raccontato per 11 stagioni e 255 episodi la vita della famiglia Cunningham negli anni '50 e '60 a Milwaukee, Wisconsin. Ricordata per personaggi carismatici come "Fonzie", il meccanico con la giacca di pelle nera, "Happy Days" rifletteva il sogno americano nell'era pre-Vietnam. Tuttavia, con il passare del tempo, la qualità della serie di Garry Marshall è calata. In Italia, "Giorni felici", come è stata tradotta la serie, ha debuttato nel 1977 con un ritardo di tre anni, prima su Rai 1 e successivamente su Canale 5.

L’ultimo episodio di “Happy Days”, la celebre serie televisiva statunitense, andò in onda 40 anni fa, il 24 settembre 1984.

Questa sit-com, trasmessa da ABC, e che ha avuto origine un decennio prima, si è sviluppata nel corso di 11 stagioni per un totale di 255 episodi. Ambientata a Milwaukee, Wisconsin, tra gli anni ’50 e ’60, la serie ruotava intorno alla vita della famiglia Cunningham, composta da Howard, il capofamiglia e proprietario di un ferramenta, Marion, sua moglie casalinga, e i loro figli adolescenti – Charles o “Chuck” (che comparve solo nelle prime due stagioni), Richard o “Richie” (interpretato da Ron Howard, poi divenuto un famoso regista), e Joanie o “Sottiletta”.

Ricco di personaggi carismatici come “Fonzie”, il meccanico affascinante con la sua inconfondibile giacca di pelle nera. Le vicende degli eroi si svolgevano principalmente nel locale Arnold’s, affrontando temi come l’amore, l’amicizia, le feste, la musica e le attività ricreative. “Happy Days” era più che una semplice serie televisiva, rifletteva lo stile di vita di una generazione e il sogno americano nella tranquilla e fiorente era pre bellica del Vietnam.

Questa serie, insieme al film “American Graffiti” del 1973, ha dato l’avvio alla nostalgia per un’età d’oro americana, che nonostante fosse vista in modo idealizzato, non era più ripristinabile. Col passare degli anni, la qualità della serie di Garry Marshall, futuro regista di “Pretty Woman”, è inevitabilmente calata.

La serie “Giorni felici” è arrivata in Italia con un ritardo di tre anni, debuttando nel 1977. Inizialmente è stata trasmessa su Rai 1 e successivamente su Canale 5.

Pertanto, l’epoca dei “Giorni felici” si è conclusa più tardi in Italia rispetto ad altri paesi.