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La variante identificata dallo studio si trova in un gene che produce fibronectina, un componente della barriera emato-encefalica. Si tratta di una membrana che circonda i vasi sanguigni del cervello e controlla il movimento delle sostanze dentro e fuori dal cervello.
Il gene scoperto che riduce il rischio dell’Alzheimer: ecco cosa è stato rivelato
La scoperta di questa variante protettiva supporta le prove che i vasi sanguigni del cervello hanno un ruolo importante nella malattia di Alzheimer.
Le parole di Caghan Kizil, co-leader dello studio:
«Potremmo essere in grado di sviluppare nuovi tipi di terapie che imitano l’effetto protettivo del gene per prevenire o trattare la malattia».
Il ruolo della fibronectina nella malattia di Alzheimer
La fibronectina è di solito presente nella barriera emato-encefalica in quantità molto limitate, ma è aumentata in grandi quantità nelle persone con Alzheimer. La variante identificata nel gene della fibronectina sembra proteggere dalla malattia impedendo l’accumulo eccessivo di fibronectina alla barriera emato-encefalica.
La scoperta dei ricercatori sul gene che riduce l’Alzheimer
Attraverso altre ricerche in pesci zebra e topi i ricercatori hanno anche scoperto che riducendo la fibronectina negli animali si aumentava la rimozione dell’amiloide, migliorando la malattia.
La conferma di Richard Mayeux, co-leader nello studio:
«Questi risultati ci hanno dato l’idea che una terapia mirata alla fibronectina e che imita la variante protettiva potrebbe fornire una forte difesa contro la malattia nelle persone».