Il pesante raid sferrato nei giorni scorsi dall’esercito di Israele su Rafah ha mosso le critiche dell’opinione pubblica in diversi Paesi del mondo. L’Idf è riuscita a liberare due ostaggi che erano stati catturati da Hamas lo scorso 7 ottobre, ma nell’attacco al confine tra la Striscia di Gaza e l’Egitto sono morti circa 100 palestinesi.
Cina, pressione su Israele: stop ai raid a Rafah
Anche Pechino si è espressa su quanto sta accadendo in Medio Oriente e lo ha fatto tramite una dichiarazione ufficiale del suo ministro degli Esteri: “La Cina si oppone e condanna le azioni che danneggiano i civili e violano il diritto internazionale. Pechino esorta Israele a fermare le sue operazioni militari il prima possibile e fare ogni sforzo per evitare vittime civili innocenti per prevenire un disastro umanitario più grave nella zona di Rafah“. Hamas ha dichiarato che nell’attacco sono morte almeno 100 persone e che degli ostaggi israeliani, tre hanno perso la vita.
Cina, pressione su Israele: parla Netanyahu
Il punto di vista israeliano non può, inevitabilmente, essere più opposto a quello espresso dalla Cina. Il premier Benjamin Netanyahu si è affrettato a bollare l’operazione militare come: “Una delle operazioni di salvataggio di maggior successo nella storia di Israele” – una dichiarazione che non è piaciuta nemmeno agli Usa e al presidente Biden.