La Cina condanna alla prigione 45 attivisti pro-democrazia a Hong Kong

Roma, 19 nov. (askanews) - La Cina ha fatto condannare i principali leader pro-democrazia di Hong Kong in un controverso processo in cui sono stati accusati di "sovversione". Benny Tai e Joshua Wong, che facevano parte del cosiddetto gruppo di attivisti Hong Kong 47, colpevoli di aver cercato di sce...

Roma, 19 nov.

(askanews) – La Cina ha fatto condannare i principali leader pro-democrazia di Hong Kong in un controverso processo in cui sono stati accusati di “sovversione”. Benny Tai e Joshua Wong, che facevano parte del cosiddetto gruppo di attivisti Hong Kong 47, colpevoli di aver cercato di scegliere candidati dell’opposizione per le elezioni locali senza l’autorizzazione di Pechino, sono stati condannati rispettivamente a 10 anni e quattro anni di prigione.

Centinaia di cittadini di Hong Kong hanno atteso in fila fuori dal tribunale riparandosi dalla pioviggine con gli ombrelli. che hanno riportato alla memoria le immagini delle oceaniche manifestazioni di protesta del 2014 in cui gli abitanti di Hong Kong chiedevano di poter scegliere da soli i candidati alle elezioni – come avveniva prima della riunificazione con la Cina. Allora gli ombrelli erano usati contro i gas lacrimogeni e gli spray al peperoncino della polizia.

Quarantacinque degli imputati sono stati dichiarati colpevoli di “cospirazione per tentare la sovversione”, mentre solo due sono stati assolti. Il processo ha segnato il più ampio utilizzo della dura legge sulla sicurezza nazionale che la Cina ha imposto a Hong Kong dopo una seconda ondata di manifestazioni di massa pro-democrazia nel 2019. Molti di loro hanno già passato oltre 1300 giorni in carcere.

Tai, un ex professore di legge che ha ideato il piano per le primarie non ufficiali, ha ricevuto la condanna più lunga con i giudici che hanno affermato che aveva “sostenuto una rivoluzione”.

Wong, nato nel 1996 e che all’epoca dei fatti era studente, ha visto la sua condanna ridotta di un terzo dopo essersi dichiarato colpevole. Portato via dalla polizia dopo la sentenza, ha gridato verso il pubblico: “Amo Hong Kong , bye bye!”. La madre di Hendrick Lui, un altro condannato, fuori dal tribunale ha sollevato un cartello con su scritto “Il giusto vivrà, il cattivo morirà”. Immediatamente la polizia l’ha caricata su un furgone.

Figo Chan, un altro attivista più volte detenuto e con diversi processi a carico per reati di tipo politico, era nella folla che ha atteso il verdetto, e lo ha commentato così: “Per quanto riguarda la decisione di oggi, non direi che è troppo o troppo poco. Per le 600.000 persone che hanno partecipato alle elezioni primarie, per i 2 milioni di persone che hanno partecipato al movimento contro l’estradizione, la sentenza di oggi è già un giro di vite.

Non importa se la sentenza è di quattro o 10 anni, non dovrebbe essere confermata perché avevano il diritto di farlo secondo la Legge fondamentale di Hong Kong. Ma capiamo che la corte ha emesso la sua sentenza, che ha deciso che sono colpevoli, e che l’unica cosa che possiamo fare è accettarla”.