L'Associazione Bancaria Italiana diffonde una guida contro la violenza economica sulle donne

Secondo la guida dell'ABI, riconoscere la violenza economica come forma di violenza di genere è il primo passo per prevenirla e contrastarla

La violenza economica sulle donne è una forma di abuso che si manifesta attraverso il controllo delle risorse finanziarie, limitando l’autonomia e la libertà delle donne in vari ambiti.

L’approfondimento promosso dall’Associazione Bancaria Italiana, ABI, in occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, che si celebra il 25 novembre, punta a sensibilizzare su questi temi.

L’ABI e la guida contro la violenza economica sulle donne

In occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, che si celebra il 25 novembre, l’Associazione Bancaria Italiana promuove un’iniziativa di sensibilizzazione sulla violenza economica e sull’importanza dell’indipendenza finanziaria delle donne.

Questa forma di abuso si manifesta attraverso il controllo delle risorse finanziarie, limitando l’autonomia delle donne in ambiti come la gestione del denaro, le spese quotidiane e le opportunità lavorative.

Per contrastare il fenomeno, l’ABI ha sviluppato una serie di strumenti, tra cui guide e percorsi di educazione finanziaria, mirati a favorire una maggiore consapevolezza economica tra le donne.

La violenza economica sulle donne: riconoscere i primi segnali

Tra le iniziative principali c’è la “Guida contro la violenza economica”, disponibile sul sito dell’ABI, e un webinar che fornirà informazioni pratiche su come riconoscere e prevenire la violenza economica, promuovendo l’accesso ai servizi bancari e finanziari. È importante prestare attenzione quando si devono prendere decisioni, firmare documenti, conservare carte importanti e custodire con cura tutti i codici di accesso ai servizi online.

Nella Guida, ABI avverte le donne che la violenza economica si manifesta soprattutto nella sfera familiare.

È fondamentale imparare a riconoscerla e, se si sospetta di esserne vittime, chiedere aiuto, ad esempio chiamando il 1522, il servizio nazionale gratuito di prima assistenza per le donne vittime di violenza.