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La Camera approva la pena detentiva per coloro che ostacolano il traffico stradale e ferroviario.

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L'articolo 14 del disegno di legge Sicurezza, approvato dalla Camera dei Deputati, prevede una pena detentiva per chi intralcia vie di comunicazione o ferrovie, con una maggiore punizione se avviene in gruppo. L'opposizione ha criticato la legge, ribattezzandola 'legge anti-Gandhi'. Tra le critiche spiccano quelle relative ai potenziali effetti sui diritti dei lavoratori e degli attivisti per l'ambiente, e alle possibili ripercussioni penali su studenti che decidono di bloccare le strade. Il dissenso è emerso anche da Avs e M5s, con specifico riferimento alle proteste dei lavoratori di Whirlpool ed ex Ilva.

Secondo l’articolo 14 del disegno di legge Sicurezza appena approvato senza alcuna modifica dalla Camera dei Deputati, chiunque intralci una via di comunicazione o una linea ferroviaria potrebbe affrontare una pena detentiva massima di un mese. Se l’azione avviene in gruppo, la punizione potrebbe estendere la detenzione da sei mesi a due anni. L’opposizione ha ironicamente ribattezzato questa clausola come ‘legge anti-Gandhi’. Gianni Cuperlo (Pd) ha sottolineato come migliaia di studenti potrebbero affrontare accuse penali se decidono di bloccare le strade. Arturo Scotto ha menzionato i diritti dei lavoratori che potrebbero subire le conseguenze penalizzanti di questa legge. ‘Questa legge è repressiva nei confronti dei lavoratori e degli attivisti per l’ambiente’ ha affermato Laura Boldrini. Altre critiche sono arrivate da Avs e M5s. Stefania Ascari (5s) ha dichiarato che potrebbe essere tra le prime ad essere incriminate, ma che continuerebbe a sostenere i lavoratori sfruttati. Angelo Bonelli ha lamentato questa clausola come un momento cruciale per la democrazia italiana, facendo riferimento ai dipendenti di Whirlpool e ex Ilva che hanno protestato occupando le strade per difendere i loro diritti. ‘Un triste giorno in cui la risposta alle crisi sociali diventa la carcerazione’, ha concluso.