La battaglia legale per il risarcimento di una sposa mancata a Milano

Una coppia milanese coinvolta in una complessa questione legale dopo la morte del futuro sposo.

Il dramma di una coppia milanese

Una coppia di Milano si è trovata coinvolta in una situazione drammatica quando il futuro sposo è venuto a mancare a causa di complicazioni legate al Covid-19. La donna, nel tentativo di celebrare il matrimonio in tempi rapidi, ha avviato le pratiche necessarie presso il Comune, ma ha incontrato una serie di ostacoli burocratici che hanno ritardato la celebrazione. Questo caso ha sollevato interrogativi sulla responsabilità delle istituzioni in situazioni di emergenza e sulla protezione dei diritti dei cittadini.

Le pratiche per il matrimonio e la risposta del Comune

Il 1° marzo, dopo aver inviato la richiesta di matrimonio, la donna ha ricevuto una risposta dal Comune di Milano, che ha fornito tutte le informazioni necessarie. Tuttavia, nonostante le comunicazioni iniziali, la situazione è rimasta stagnante per due mesi. Solo il 7 maggio, dopo la morte del compagno, i legali della donna hanno avviato una richiesta di risarcimento per danni patrimoniali e non patrimoniali, ammontanti a quasi 250.000 euro.

La sentenza di primo grado ha riconosciuto un risarcimento di 15.000 euro, ma la battaglia legale è lungi dall’essere conclusa.

Il ricorso del Comune e le implicazioni legali

La Giunta comunale ha deciso di appellarsi contro la sentenza, sostenendo che la responsabilità non fosse da attribuire all’ufficiale di stato civile, ma piuttosto alla mancanza di comunicazione da parte della coppia. Questo solleva interrogativi su come le istituzioni gestiscano le richieste urgenti e su quali siano le procedure da seguire in situazioni di emergenza.

La prossima udienza, prevista per il 29 gennaio, sarà cruciale per determinare l’ammontare finale del risarcimento e chiarire le responsabilità legali in gioco.

La procedura d’urgenza per il matrimonio

In situazioni di emergenza, come nel caso di imminente pericolo di vita, il Codice Civile prevede una procedura d’urgenza per la celebrazione del matrimonio. L’ufficiale di stato civile può procedere senza le consuete formalità, a patto che gli sposi dichiarino l’assenza di impedimenti.

Questo aspetto della legge è fondamentale per garantire che le coppie possano unirsi anche in circostanze difficili, ma la sua applicazione pratica può risultare complessa, come dimostra questo caso. La questione solleva importanti riflessioni sulla necessità di una maggiore efficienza burocratica e di un supporto più attivo da parte delle istituzioni nei momenti di crisi.