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Etna, nuova frattura eruttiva e colata lavica a quota 3000 metri

Etna colata lavica

Sabato 8 febbraio, l'INGV ha rilevato una colata lavica sull'Etna, tra i crateri Bocca Nuova e Sud-Est, a circa 3000 metri di altitudine.

Nel pomeriggio di sabato 8 febbraio, è stata osservata una nuova colata lavica sull’Etna, a circa 3000 metri di altitudine, tra la base dei crateri Bocca Nuova e Sud-est. Lo ha comunicato l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo.

L’Etna si risveglia: colata lavica da nuova frattura eruttiva

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, ha comunicato che, grazie all’analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza e alle osservazioni del personale sul campo, è stata rilevata una modesta attività effusiva dalla base meridionale del cratere Bocca Nuova dell’Etna a partire dal pomeriggio di ieri, sabato 8 febbraio.

“Il flusso lavico si espande in direzione di Monte Frumento Supino. Questa attività è stata preceduta dal 6 febbraio da una modesta ed episodica attività esplosiva dal Cratere di Sud-Est. Dal punto di vista sismico, l’ampiezza media del tremore vulcanico si mantiene con modeste oscillazioni all’interno dell’intervallo dei valori medi. Le localizzazioni del centroide delle sorgenti del tremore risultano ubicate in corrispondenza del Cratere di Sud-Est ad una elevazione compresa tra 2800 e 3000 m sopra il livello del mare. L’attività infrasonica allo stato attuale risulta essere quasi del tutto assente, mentre per i giorni precedenti ad oggi si segnala una modesta attività infrasonica prodotta dal Cratere di Sud-Est”, si legge nella nota.

Riguardo al monitoraggio delle deformazioni, è stato comunicato che la rete GNSS non ha rilevato variazioni significative, mentre nelle ultime ore la rete clinometrica ha registrato una variazione molto modesta, decimi di microradiante, esclusivamente alla stazione sommitale di Cratere del Piano.

L’avviso dell’INGV di Catania

In seguito all’attuale fase eruttiva dell’Etna, l’INGV di Catania ha emesso un VONA, un avviso per l’aviazione, di colore arancione, a causa della presenza di un flusso lavico ad alta quota, senza emissione di cenere. Al momento, però, l’attività non sta influenzando il funzionamento dell’aeroporto internazionale Vincenzo Bellini, che resta completamente operativo.