Che l’Ecuador stesse vivendo un momento di crisi si era capito dagli ultimi fatti di cronaca raccontati in questi giorni, ma ora arriva la piena conferma data dallo stesso presidente del Paese andino. Daniel Noboa ha decretato, infatti, lo stato di emergenza e ha ammesso: “In Ecuador è in corso un conflitto armato interno“.
Ecuador, il conflitto armato interno: cosa sta succedendo
Il primo segnale che qualcosa in Ecuador non stesse andando nel verso giusto risale al giorno di Natale, quando il boss del narcotraffico ‘Fito‘ era evaso dal carcere in cui era detenuto. Da quel momento, circa 3 mila agenti si sono messi sulle sue tracce, ma i guai per il Paese non sono finiti lì. In almeno sei prigioni diverse, infatti, si sono verificate continue rivolte (in qualche caso i secondini sono finiti ostaggio dei detenuti). E non solo. Nelle scorse ore, gli episodi di violenza in strada si sono moltiplicati: alcuni agenti di polizia sono stati rapiti e 8 persone sono morte.
Ecuador, il conflitto armato interno: il coprifuoco
Il presidente Daniel Noboa ha ammesso le difficoltà: il Paese è nel caos. Dopo la promulgazione dello Stato d’emergenza, il politico ha commentato: “È ormai in corso un vero e proprio conflitto armato interno“. Anche per questo motivo è stato indetto un coprifuoco in vigore a partire, già da ieri, dalle ore 23. Tutte le aree sensibili e i penitenziari sono circondati dalle forze armate, mentre il trasporto su gomma e la circolazione sono stati sospesi. Anche gli Stati Uniti esprimono preoccupazione per quanto sta accadendo in Ecuador: il Pentagono si è detto disponibile a dare una mano per fronteggiare la situazione.