Le opposizioni si sono scagliate contro il governo, gridando alla censura. Tra queste anche l’ANPI: ha espresso la propria disapprovazione per l’annullamento del monologo di Scurati.
Il comunicato dell’ANPI in merito al caso Scurati
«L’annullamento dell’intervento dello scrittore Antonio Scurati nel programma Rai ‘Che sarà’ è un fatto gravissimo, l’ennesimo colpo alla libertà di espressione e di informazione. L’ANPI continua a manifestare un forte allarme per questa deriva da regime che ricorda il Minculpop e sta trasformando la Rai in uno strumento al servizio della Presidenza del consiglio. Venga subito ripristinato l’intervento di Scurati. Sia rispettata e attuata la Costituzione».
La protesta dei politici dopo l’annullamento del monologo di Scurati
Il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra, Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama, ha affermato:
«Siamo alla censura. È gravissima la cancellazione, fatta all’oscuro della conduttrice Serena Bortone, del monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile che sarebbe dovuto andare in onda questa sera nel programma di Rai3. La dirigenza di TeleMeloni non gradisce che si parli di Resistenza e di 25 aprile e corre ai ripari con l’unica cosa che sanno fare: censurare».
Anche Dario Carotenuto, deputato del Movimento 5 stelle componente della commissione di Vigilanza Rai, chiede chiarimenti in merito alla vicenda:
«Non passa giorno che non ci sia un episodio che renda la situazione della Rai meloniana sempre più preoccupante. Solo nelle ultime ore c’è stato il caso delle dichiarazioni sessiste, non redarguite in diretta, della scrittrice Boralevi a ‘Tg2 Post’. Poi, il panel senza donne organizzato da Bruno Vespa a ‘Porta a Porta’ nonostante si parlasse di un tema come l’aborto. E oggi il post di Serena Bortone, che ringraziamo per la sua schiettezza ed il suo coraggio, che denuncia quella che appare una vera e propria censura nei confronti dello scrittore Antonio Scurati, per di più alle soglie del 25 aprile. Tutti casi da cui traspare una violazione del codice etico e del contratto di servizio della Rai. Di cosa si sorprende Giorgia Meloni se anche dall’estero questa situazione viene descritta come sempre più inaccettabile e ai limiti della violazione della libertà di espressione e della mission del Servizio Pubblico? Pretendiamo risposte al più presto a tutela dell’azienda, di chi ci lavora e degli utenti che sempre di più sono delusi e fuggono verso altri lidi».