Il Festival di Locarno si è messo in evidenza quest’anno per una proiezione decisamente sopra le righe…stiamo parlando di “L.A.
Zombie” di Bruce LaBruce, film splatter, porno-hard-gay con risvolti metafisici (“cristologici”, ha detto alla stampa lo stesso regista). Realizzato in soli sette giorni a Los Angeles, il film low cost in concorso al festival mostra tutto il possibile in quanto a scene hard con il protagonista Francois Sagat…
Il protagonista, uno zombie alieno appena uscito dall’oceano (proveniente da non si sa dove) si appresta alla sua sua importantissima missione, definita quasi messianica dal suo regista: riportare in vita tutti i cadaveri che incontra utilizzando il suo enorme sesso (a forma di uncino) da collocare con passione nelle ferite dei morti.
Ad essere salvifico, a tutti gli effetti, sembra essere il suo copioso seme di colore scuro. Ma, dopo un reiterato amplesso-rigenerante con un gruppo di attori gay sado-maso, lo zombie dei miracoli, come se avesse ormai finito la sua missione, scava una fossa nel cimitero e ci si seppellisce…
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