Jean-Marie Le Pen, figura storica dell’estrema destra francese, è morto all’età di 96 anni in una struttura sanitaria dove era ricoverato da alcune settimane. Lo ha confermato la famiglia all’AFP.
È morto Jean-Marie Le Pen
“Circondato dai suoi cari, Jean-Marie Le Pen, è stato richiamato a Dio oggi alle 12”, si legge in un comunicato della famiglia.
Jean-Marie Le Pen, figura emblematica e controversa della politica francese, è stato il creatore del Front National, partito che ha avuto un ruolo fondamentale nel definire l’estrema destra in Francia. Politico di grande impatto e polarizzante, ha posto al centro del dibattito pubblico questioni come l’immigrazione, l’identità nazionale e la sovranità, sfidando l’élite politica tradizionale.
“Impegnato con la divisa dell’esercito francese in Indocina e Algeria, deputato all’Assemblea nazionale e al Parlamento europeo, ha sempre servito la Francia, difendendone la sua identità e la sua sovranità. Penso oggi con tristezza alla sua famiglia, ai suoi cari e, naturalmente, a Marine il cui lutto deve essere rispettato”, il post su X del leader del Rassemblement National, Jordan Bardella.
Il premier François Bayrou ha invece dichiarato che, al di là degli scontri politici, Jean-Marie Le Pen “è stato una personalità della vita politica francese”.
È morto Jean Louis Marie Le Pen: la carriera politica
Jean-Marie Le Pen nacque il 20 giugno 1928 a La Trinité-sur-Mer, in Bretagna, da un pescatore e una sarta. Dopo la morte del padre, vittima di un’esplosione di una mina tedesca al largo della Bretagna, diventò “protetto” della Nazione all’età di 14 anni.
Nel 1972 fondò il Front National, un partito che divenne portavoce di una destra radicale, con un programma anti-immigrazione, euroscettico e focalizzato sull’identità nazionale. Le Pen si candidò cinque volte alle elezioni presidenziali tra il 1974 e il 2007, riuscendo nel 2002 ad arrivare al ballottaggio, dove fu sconfitto dal conservatore Jacques Chirac. La sua ascesa al secondo turno fu un vero shock per molti francesi, poiché l’estrema destra non aveva mai ottenuto risultati simili.
Nel 1996, Le Pen fu condannato per incitamento all’odio razziale per aver definito le camere a gas come “un semplice dettaglio della Seconda Guerra Mondiale”. Nel 2015 ripeté la stessa affermazione, portandolo nel 2018 a pagare una multa di 30.000 euro. Questa condanna ebbe anche ripercussioni politiche: Marine Le Pen, divenuta leader del Front National, decise di espellere il padre dal partito che lui stesso aveva fondato.
A tal proposito, Jean Marie in un’intervista al Corriere, dichiarò:
“Si può essere in disaccordo sul piano politico e sulla strategia. Ma lei è stata scorretta su quello morale, escludendo suo padre sulla base di pretesti ingiusti. Credo che il parricidio la tormenterà per tutta la vita. Per questo provo della pietà per lei”.
Nel 2011, la guida del partito passò alla figlia Marine Le Pen, mentre dal 2022 la presidenza è nelle mani di Jordan Bardella.