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Jannik Sinner, parla l'ex fisioterapista dopo il caso doping: il post sui social

Le parole dell'ex fisioterapista licenziato da Jannik Sinner dopo il caso di doping

L'ex fisioterapista di Jannik Sinner ha condiviso un post sui social parlando del proprio licenziamento dopo il caso di doping

Il numero uno del tennis mondiale, Jannik Sinner, ha licenziato il suo preparatore atletico e il suo fisioterapista, dopo la positività a due test antidoping svolti a marzo.

Parla l’ex fisioterapista di Jannik Sinner dopo il caso doping

Il 23enne di San Candido è risultato positivo al Clostebol, un agente anabolizzante che può essere usato per aumentare la massa muscolare. Secondo le ricostruzioni, sembra che il fisioterapista, Giacomo Naldi, abbia applicato uno spray da banco su un taglio che aveva sulla propria mano, prima di eseguire i trattamenti sull’atleta. Lo spray era stato fornito a Naldi dall’allenatore Umberto Ferrara. L’International Tennis Integrity Authority (ITIA) ha annunciato di aver accettato la spiegazione di Sinner, secondo cui era stato contaminato inavvertitamente con la sostanza.

Le parole di Sinner

Il tennista ha parlato pubblicamente per la prima volta dopo l’annuncio dell’ITIA, confermando che non lavorerà più con Naldi e Ferrara. “Loro sono stati una parte enorme della mia carriera” ha dichiarato durante una conferenza stampa in vista degli US Open di New York. “Abbiamo fatto un lavoro incredibile, ottenendo molti successi e avendo un grande team dietro di me. Ora, a causa di questi errori, non mi sento così fiducioso di continuare con loro“.

Il post dell’ex fisioterapista

Dopo un lungo silenzio, è intervenuto l’ex fisioterapista Giacomo Naldi, che con un post su Instagram ha spiegato il proprio punto di vista. “È proprio vero che esistono due binari della giustizia: quello vero, sancito dai tribunali, e quello (purtroppo più efficace) sancito dai media” ha esordito, condividendo alcune foto dei momenti passati con il team. “Quest’ultimo è troppo spesso superficiale e raramente basato sui fatti concreti, che in questo caso, peraltro, sono pubblici. Da spettatore mi sono sempre chiesto quale fosse l’obiettivo di spettacolarizzare le vicende giudiziarie, se non quello di giudicare, creare o distruggere le persone e la loro reputazione. Oggi che ne sono protagonista, ne ho la conferma“.

“Dovrò abituarmi”

Nel post Naldi ha quindi aggiunto: “Un anno e mezzo fa mi sono unito ad un gruppo di lavoro fantastico, composto da brave persone, grandi professionisti, compagni di viaggio. Con loro ho vissuto momenti di gioia e dolore, condiviso emozioni, assaporato vittorie e sconfitte. Con le persone di questo gruppo, ho creato un legame forte, ma soprattutto ho potuto raggiungere traguardi storici, che ci hanno portato nella storia del tennis italiano. Sono orgoglioso di aver fatto parte di questo grande team, consapevole di aver dato il massimo, di essere stato professionale al 100% ma anche di aver dato di più, perché quando ci metti il cuore è certo che dai di più. Fa male pensare di non esserne più parte, dura non essere nel box con voi e tifare per Jannik, ma dovrò abituarmici in fretta“.