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Iva Zanicchi rivela momenti emotivamente intensi: le sue ultime ore trascorse con il suo partner.

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La cantante Iva Zanicchi ha condiviso in un'intervista a Verissimo il dolore per la perdita del suo compagno, Fausto Pinna, scomparso nell'agosto precedente. Ha esposto il suo sentimento di solitudine e tristezza nonostante il supporto ricevuto. Zanicchi ha inoltre raccontato i dolorosi ultimi momenti con Pinna, rivelando di aver dormito al suo fianco durante il suo ultimo mese di vita, un periodo segnato da sofferenza e l'uso della morfina per il dolore. Infine, ha espresso rammarico per essersi addormentata la notte finale prima della sua morte, svegliandosi a trovarlo con alta febbre e respirazione affannata.

Nell’agosto precedente, ci ha lasciato Fausto Pinna, il compagno di Iva Zanicchi, che è andata a Verissimo per farne memoria. Avendo come confidente Silvia Toffanin nel suo salotto, la cantante ha dato voce al suo dolore con grande sensibilità, raccontando i momenti finali passati con il suo ‘Pippi’. Con grande commozione, Iva Zanicchi è riuscita a toccare il cuore degli spettatori condividendo un’esperienza purtroppo familiare a un’infinità di persone.

Iva Zanicchi: “Continuavo a dirgli quanto lo amavo”.

“Questo momento non è facile, ma sono contenta di essere qui. Desidero estendere i miei ringraziamenti alle innumerevoli persone che mi hanno mandato dolci parole. Non mi aspettavo una tale dimostrazione di affetto. È un periodo difficile per me, una sensazione che solo coloro che hanno sofferto una perdita possono comprendere. Il lutto per ‘Pippi’ è incredibilmente doloroso in quanto mi sento solitaria. Anche se ci sono molte persone che mi sostengono, c’è sempre un sentimento di tristezza e di vuoto che mi pervade quando vado a dormire. Continuo a parlare con lui. Ora prendo qualcosa per aiutarmi a dormire, alle sei e mezza ho sentito una voce, successivamente ho realizzato che era io, il mio cervello, ma ero sicura di aver sentito la sua voce. Col tempo ci si abitua, è una situazione comune a tantissime famiglie e individui. A una certa età, diventa più facile affrontare la perdita dei propri cari, nonostante i suoi 75 anni, non fosse veramente così anziano.

Non temeva l’inevitabile fine della vita. Dimostrò una resistenza significativa fino alla fine. E in quella fine, ero con lui, dormivo al suo fianco. L’ultimo mese fu straziante, il dolore insopportabile, il suo corpo sopravviveva grazie alla morfina e vedevo quanto soffrisse. Mi mandava baci, cercando conforto. Gli assicuravo il mio amore per lui ad ogni ora. Durante l’ultima settimana, anche il suo migliore amico venne a fargli visita, riuscì a riconoscerlo. Dobbiamo accettare la morte, soprattutto se abbiamo fede.

Tuttavia, non riesco a perdonarmi per essermi addormentata quella sera finale. Mi svegliai con lui che aveva 41 di febbre e respirava velocemente. Ho cercato la Tachipirina in cucina. Poi sono tornata da lui, gli ho detto “Tesoro ti amo, starai bene”, ha fatto un respiro profondo ed è partito. Quel momento ha segnato l’arrivo della malinconia, della tristezza, della realizzazione che non l’avrei più visto.