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Lavoro e trasferimento all’estero: le mete top scelte dagli italiani

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Il Sole 24 Ore ha pubblicato i risultati dell'analisi di InterNations sulle mete top per lavoro e trasferimento scelte dagli italiani

L’emigrazione italiana continua a crescere, con quasi 90.000 connazionali iscritti all’AIRE nel 2023. Le mete top, scelte dai nostri connazionali, per lavoro e trasferimento, sono quelle che offrono non solo opportunità professionali, ma anche una buona qualità della vita. Ecco quali sono i Paesi più gettonati, secondo l’analisi di InterNations pubblicata da Il Sole 24 Ore.

Gli italiani all’estero: le mete scelte per lavoro e trasferimento

Esistono dei Paesi più attraenti per gli italiani che scelgono di trasferirsi. A rivelarlo è InterNations, la più grande comunità globale per persone che vivono all’estero, con oltre 5 milioni di membri.

Nel 2022 e 2023, i principali Paesi di destinazione per gli italiani sono stati Regno Unito, Germania, Svizzera, Francia, Spagna, Brasile e Stati Uniti. Oltreoceano, restano preferite le mete tradizionali come Stati Uniti, Canada e Australia, mentre emergono nuove destinazioni come gli Emirati Arabi e, in parte, il Giappone e la Thailandia, segnando un ritorno dell’Asia.

La classifica Expat Insider 2024 di InterNations, basata sulle risposte di 12.543 expat, vede al primo posto Panama, seguita da Messico e Indonesia; la Spagna è quarta; poi Colombia, Thailandia, Brasile, Vietnam, Filippine ed Emirati.

Senza allontanarsi troppo dall’Italia, Malta, Cipro, Grecia e Spagna offrono un buon bilanciamento fra qualità della vita, opportunità anche imprenditoriali e, in alcuni casi, condizioni fiscali vantaggiose.

Gli italiani all’estero e il Portogallo

Tuttavia, secondo le indagini effettuate, i giovani dal 2025 potrebbero avere maggiore interesse per il Portogallo, per anni calamita dei pensionati. Il Parlamento di Lisbona ha, infatti, approvato in prima lettura, la legge di bilancio 2025 che prevede un’esenzione fiscale del 100% e a scalare per dieci anni.

I giovani italiani, con un’età media sempre più bassa, sembrano non vedere un ritorno immediato in Italia: il 50% di loro afferma che l’emigrazione non sarà solo una parentesi, ma un’opportunità professionale e personale per il futuro.

Emigrazione dall’Italia

Nel 2023 si sono iscritti all’AIRE (Anagrafe degli italiani residenti all’estero) per la motivazione espatrio circa 89.500 connazionali, in aumento del 9,1%. Per il 45,5% si tratta di giovani fra i 18 e i 34 anni e per il 23,3% di under 50, a cui si lega il 14,7% di minori, segno che si trasferiscono anche intere famiglie. Il restante 11,1% ha tra i 50 e i 64 anni e il 5,5% è over 65.