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Dopo la sconfitta dell’Italia a Euro 2024, Flavio Briatore, imprenditore e noto tifoso della Juventus, è intervenuto ai microfoni di Radio RAI Gr Parlamento a ‘La Politica nel pallone’ per parlare di Formula 1, ma non si è fatto sfuggire l’occasione per commentare l’eliminazione dell’Italia all’Europeo.
Le parole di Flavio Briatore sull’Italia a Euro 2024
Secondo il manager, da poco rientrato nel mondo della Formula 1 con l’Alpine, Spalletti non ha creato un gruppo saldo per poter avere successo in questi Europei:
“Avevamo una banda di giocatori impauriti, Chiesa e Barella sembravano senza personalità, sembrava che stessero giocando una partitella di allenamento”.
Per l’imprenditore si accetta una sconfitta e ci sono modi e modi di perdere, quella dell’Italia è considerata inaccettabile:
“Sembrava che quando l’arbitro fischiava la fine i nostri giocatori fossero contenti, sollevati”.
Secondo la sua visione, un solo calciatore si salvato da questi Europei, Donnarumma.
Lui è stato in vena di miracoli e senza la sua presenza avremmo preso cinque gol da tutti, sottolinea.
Flavio Briatore contro Luciano Spalletti
Briatore rivolge diverse critiche all’attuale allenatore dell’Italia, Luciano Spalletti. Per l’imprenditore è stato uno shock vedere l’Italia giocare in quel modo, lo definisce il più grande disastro nella storia della Nazionale.
“Sembrava che i giocatori fossero alla prima partita dopo tanti mesi, giocavano a testa bassa, non capivano la posizione. Non ho capito nemmeno la scelta di far giocare Fagioli. Forse c’è stata dell’arroganza da parte di Spalletti“.
In merito agli allenatori della Nazionale, l’imprenditore commenta anche Mancini e il cambiamento avvenuto dopo il suo abbandono. Briatore dichiara che dopo di lui sono successe solo tragedie, ma a differenza di Spalletti sottolinea:
“Una volta capito il livello che avevamo, ha preferito andarsene e non fare queste figure. Non si può biasimarlo”.
Il migliore allenatore dell’Italia secondo Briatore
Per Flavio Briatore il volto del successo per l’Italia ha un nome e cognome: Massimiliano Allegri.
“Per me Allegri sarebbe il top: non avrebbe più la pressione tutti i giorni e ha una grandissima esperienza. Ci ho parlato quando la partita con la Svizzera ancora non era finita: mi ha detto che dobbiamo giocare come gioca storicamente l’Italia, senza cercare di scimmiottare il gioco di altre nazionali”.