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Difficoltà a reperire personale in Italia: la preoccupazione tra gli imprenditori

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Secondo un'indagine di Unioncamere e del Ministero del Lavoro, tra il 2017 e il 2025, le difficoltà nel reperire personale in Italia sono raddoppiate.

Gli imprenditori italiani segnalano che, tra il 2017 e l’inizio di quest’anno, la difficoltà a reperire personale è aumentata di oltre il doppio. È quanto emerge dall’indagine condotta da Unioncamere e dal Ministero del Lavoro.

Difficoltà a reperire personale: cresce la preoccupazione tra le imprese

Se otto anni fa erano il 21,5% le imprese che lamentavano gravi difficoltà nel trovare collaboratori, oggi questa percentuale è salita al 49,4%. Tuttavia, ancora una volta, le differenze tra le varie regioni sono rilevanti, con l’Umbria che emerge come la più colpita.

Secondo l’indagine Unioncamere/Ministero del Lavoro, presentata di recente, il 55,7% degli imprenditori umbri ha dichiarato di avere difficoltà a trovare personale. Seguono le Marche, 55,6%, il Friuli Venezia Giulia e il Veneto, 55,1%, con una crisi che continua a peggiorare.

La causa principale di questo fenomeno è il calo demografico, seguita dalla difficoltà dei giovani e dei professionisti qualificati a trovare offerte soddisfacenti nelle loro zone e dalla tendenza a cercare opportunità altrove, anche all’estero. Questo dato emerge chiaramente dall’analisi della Camera di Commercio dell’Umbria, che rileva che, tra il 2013 e il 2023, 4.165 laureati umbri hanno lasciato il Paese, con un saldo negativo di 2.470 tra espatrio e ritorni. I più colpiti da questa fuga sono i giovani tra i 25 e i 39 anni.

Difficoltà a reperire personale: le previsioni per il 2025 in Umbria

Un altro dato rilevante riguarda le previsioni per il nuovo anno appena iniziato: il 13% delle assunzioni programmate è destinato a laureati, una percentuale leggermente inferiore al 14% del 2024 e decisamente più bassa rispetto alla media nazionale del 18%. Questo evidenzia la limitata richiesta di competenze altamente qualificate in Umbria, nonostante alcuni settori, come quello tecnico e sanitario, abbiano mostrato una crescente domanda di personale specializzato.

I diplomati rappresentano il 40% delle assunzioni previste, sottolineando l’importanza della formazione tecnica e professionale. Infine, il 37% delle assunzioni è rivolto a persone con qualifica o diploma professionale, mentre il restante 10% riguarda candidati con il solo titolo di studio della scuola dell’obbligo.