Roma, 17 apr. (Adnkronos Salute) – Carenza di personale, cittadini sfiduciati, emigrazione ospedaliera. Il sistema sanitario italiano è in crisi. Stando a quanto rileva l'undicesima edizione del Rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes) di Istat, dopo l'esperienza della pandemia, il Ssn intanto deve fronteggiare una situazione in cui molti medici di medicina generale sono prossimi a lasciare il mercato del lavoro (il 77% è over 54) e la loro dotazione era già in forte diminuzione (da 7,5 per 10mila abitanti nel 2012 a 6,7 nel 2022). In deciso aumento la quota dei 'massimalisti' con più di 1.500 assistiti (dal 27,3% al 47,7%).
Il sistema ha anche, e da tempo, una carenza di personale infermieristico, con una dotazione pari a 6,8 per mille abitanti nel 2022. Nel 2023 inoltre si registra un peggioramento dell'indicatore sulla fiducia nel personale sanitario negli ultimi 3 anni: il 20,1% dei cittadini ha assegnato un voto da 0 a 5 ai medici e il 21,3% all'altro personale sanitario; le percentuali sono massime nel Mezzogiorno (rispettivamente 24,2% 26,6%).
Torna ai livelli pre-Covid l'emigrazione ospedaliera extra-regione: nel 2022 l'8,3% dei ricoveri in regime ordinario per acuti. Basilicata, Calabria, Campania e Puglia sono le regioni con maggiori flussi in uscita non compensati da flussi in entrata; in Sicilia e Sardegna, sebbene l'indice di emigrazione ospedaliera sia contenuto, è molto superiore all'indice di immigrazione ospedaliera.