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Israele frena sulla liberazione dei prigionieri palestinesi: Netanyahu commenta la decisione

Israele prigionieri

Netanyahu ferma il rilascio dei prigionieri palestinesi: il controverso incidente e le crescenti incertezze sulla seconda fase del cessate il fuoco.

Un’improvvisa svolta della crisi mediorientale, il premier d’Israele Benjamin Netanyahu ha congelato la liberazione di 620 prigionieri detenuti palestinesi. Questo per subordinarla a nuove condizioni. La decisione, annunciata nelle prime ore di domenica, rappresenta una brusca interruzione degli accordi di cessate il fuoco faticosamente raggiunti con Hamas…

Tensione su prigionieri palestinesi: Netanyahu contro le modalità di consegna e le cerimonie di Hamas

La tensione è esplosa dopo che Hamas aveva proceduto, come concordato, alla liberazione di sei ostaggi israeliani nella giornata di sabato. Questi ultimi facevano parte di un gruppo più ampio di 33 persone, di cui 19 già precedentemente rilasciate e 8 purtroppo decedute, come confermato da entrambe le parti.

Al centro della controversia, le modalità di consegna degli ostaggi. Netanyahu ha duramente criticato quello che ha definito un “teatro dell’umiliazione”. Le cerimonie pubbliche organizzate da Hamas, con palchi allestiti e miliziani mascherati in nero, dove gli ostaggi vengono costretti a partecipare davanti a una folla numerosa. Una pratica che, secondo il premier israeliano, viola lo spirito degli accordi.

L’attesa delle famiglie palestinesi si è trasformata in amarezza fuori dal carcere di Ofer in Cisgiordania e a Khan Yunis nella Striscia di Gaza. Tra i 620 detenuti che attendevano la libertà, figuravano casi particolarmente delicati: 50 ergastolani, 60 con pene severe, 41 precedentemente liberati in uno scambio del 2011 e poi riarrestati, oltre a 445 persone fermate dopo gli eventi del 7 ottobre e mai processate.

Israele e prigionieri: incidente diplomatico e incertezze sul rilascio degli ostaggi palestinesiv

Cosa complica ulteriormente il quadro? Un incidente diplomatico legato alla restituzione del corpo di Shiri Bibas: Hamas aveva inizialmente consegnato spoglie errate, correggendo l’errore solo il giorno successivo. Questo episodio ha contribuito ad inasprire la posizione d’Israele.

Le prospettive per la seconda fase del cessate il fuoco appaiono ora più incerte che mai. Hamas mantiene ancora 24 ostaggi in vita, mentre i negoziati, avviati da due settimane, procedono a rilento. L’accordo quadro prevedeva, oltre al rilascio di ulteriori prigionieri palestinesi, anche il completo ritiro delle forze israeliane dalla Striscia di Gaza.

Questo passaggio con Netanyahu rischia ora di compromettere il fragile processo di pace. Con Hamas che ha già denunciato una “palese violazione” degli accordi. La comunità internazionale osserva con crescente preoccupazione questa nuova escalation diplomatica in un conflitto che continua a mietere vittime e sofferenze da entrambe le parti.