Dopo la morte di sei ostaggi a Gaza, Israele ha indetto uno sciopero generale nella giornata di oggi. Moltissime persone sono scese in strada.
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Israele, al via lo sciopero generale dopo la morte di sei ostaggi a Gaza
Il principale sindacato israeliano ha indetto uno sciopero generale a livello nazionale dopo che i soldati hanno recuperato i corpi di sei ostaggi uccisi a Gaza. In serata, decine di migliaia di israeliani si sono riuniti nelle strade di Tel Aviv e di altre città, per protestare contro il governo e chiedere un accordo per il rilascio degli ostaggi.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha chiesto di rispondere in modo “rapido, netto e pesante” all’uccisione da parte di Hamas di sei ostaggi, come riportato dai media. “Dobbiamo dire chiaramente che risponderemo con estrema forza” avrebbe detto Netanyahu nella riunione del gabinetto di sicurezza. “La prima cosa che deve essere fatta è portare entro 24-48 ore delle raccomandazioni per esigere un prezzo pesante, netto e molto rapido da Hamas: se non lo facciamo, vedremo altri omicidi di questo tipo” ha aggiunto il premier israeliano.
Israele: attivisti bloccano le strade mentre inizia lo sciopero
Decine di manifestanti hanno bloccato Ibn Gvirol Street a Tel Aviv, chiedendo al governo di raggiungere un accordo per liberare gli ostaggi tenuti da Hamas. I manifestanti si sono radunati anche a Shilat Junction vicino a Modi’in e hanno bloccato una strada nella città settentrionale di Rosh Pina. Le manifestazioni vanno avanti per fare pressione sul governo perché faccia di più per raggiungere un accordo dopo che i corpi dei sei ostaggi uccisi sono stati recuperati. Gli attivisti intendono tenere una serie di proteste in tutto il paese, bloccando le strade.