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Il capo dell’intelligence israeliana, Aharon Haliva, ha rassegnato le sue dimissioni assumendosi la responsabilità dei fallimenti della sicurezza che hanno permesso a Hamas di colpire il 7 ottobre scorso.
La notizia delle dimissioni di Aharon Haliva
Haliva aveva già comunicato, in occasioni precedenti, che si sarebbe dimesso una volta conclusa la guerra: aveva già descritto gli eventi del 7 ottobre come “un fallimento dell’intelligence militare”.
Ad annunciare la notizia è stato Il quotidiano Yedioth Ahronoth pubblicando un’immagine della sua lettera di dimissioni.
Non è chiaro quando le dimissioni diverranno operative, sembrerebbe destinato a rimanere nel ruolo fino alla nomina di un sostituto.
Le parole del capo dell’intelligence militare, Aharon Haliva
«Non abbiamo rispettato il nostro compito. Da allora mi porto dietro quel giorno nero, giorno e notte. Porterò per sempre con me il terribile dolore della guerra»
Queste, le parole di Haliva in una lettera al capo di Stato maggiore, chiedendo comunque l’istituzione di una commissione d’inchiesta.
Nella lettera al tenente generale Herzi Halevi non ha specificato in che cosa abbia sbagliato.
7 ottobre: l’attacco di Hamas a Israele
Nell’attacco del 7 ottobre nel sud di Israele, guidato da Hamas, sono state uccise 1.200 persone, perlopiù civili, e circa altre 250 sono state prese in ostaggio.
L’attacco ha scatenato dato il via alla guerra di Israele nella Striscia di Gaza in cui, ad oggi, dopo sei lunghi mesi, sono state uccise oltre 34mila persone.