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Iran, due donne arrestate per aver ballato in pubblico

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Due donne sono state arrestate in Iran per aver ballato in piazza in occasione dell'8 marzo

Venerdì 8 marzo due giovani sono state arrestate a Teheran dopo la pubblicazione di un video in cui ballavano per festeggiare l’arrivo del Capodanno persiano. La notizia è stata diffusa dai media iraniani.

Due donne arrestate in Iran

Il filmato che ritrae le due donne mentre ballano vicino a piazza Tajrish, un luogo di ritrovo popolare per i giovani nel nord della capitale, è diventato virale sui social media. “Il procuratore di Teheran ha ordinato l’arresto di due donne che hanno infranto le norme sociali ballando a Tajrish“, riporta l’agenzia di stampa Tasnim. Le ragazze erano vestite da Hadji Farouz, un personaggio folcloristico vestito di rosso le cui danze e canzoni annunciano l’arrivo del Nowruz, il capodanno persiano che inizierà il 20 marzo. Di fatto la legge islamica praticata in Iran proibisce i balli misti o la presenza di donne sole in pubblico.

Le proteste delle donne

Negli ultimi mesi sono diventati sempre più frequenti i video di donne che ballano in luoghi pubblici, soprattutto in metropolitana. Il fenomeno si è diffuso dopo che un movimento di protesta ha scosso il Paese alla fine del 2022 in seguito alla morte di Mahsa Amini, arrestata dalla polizia nel settembre dello stesso anno. La 22enne curda iraniana era stata arrestata dalla polizia morale di Teheran per non aver rispettato il rigido codice di abbigliamento in vigore nella Repubblica islamica.

Il report delle Nazioni Unite

Venerdì la missione d’inchiesta dell’Onu ha presentato a Ginevra un primo rapporto sul comportamento dell’Iran durante le proteste del 2022. Secondo il report il regime di Teheran ha compiuto diffuse e prolungate violazioni dei diritti umani contro la sua stessa gente. In particolare le forze dell’ordine avrebbero preso di mira specificatamente donne e ragazze, oltre che persone LGBTQ+. La commissione istituita dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha concluso che i funzionati pubblici iraniano hanno anche intenzionalmente inflitto atti di tortura per ottenere confessioni forzate dalle persone arrestate.