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Il futuro dell'intrattenimento

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Entertainment, i cambiamenti negli anni. Cosa aspettarci dal futuro?

Stavo ragionando su come stia cambiando la fruizione dei media da parte degli utenti, in questa analisi mi voglio fermare sul puro entertainment, ovvero quello che una volta si trovava sulla tv, generalmente una, dopo cena, dopo una dura giornata di lavoro.

I differentemente giovani si ricorderanno che al tempo non c’erano tutti i canali odierni ma una manciata di opzioni. Si rientrava, ci si sintonizzava e si fruiva passivamente di un contenuto generalista creato per un popolo da nord a sud senza nessuna distinzione.

Le nuove forme di intrattenimento

Corrado, Pippo Baudo e Mike erano gli youtubers di una volta, infinitamente popolari dai bambini ai nonni. Il loro potere di influenzare le masse era sconosciuto anche a loro stessi, una volta partita la TV commerciale, fu proprio Mike il precursore degli Influencer moderni, poteva far comprare alle massaie qualsiasi cosa: dal prosciutto alle aspirapolveri.
Ma i tempi cambiano, entrano in campo altri tipi di intrattenimento, verticale, segmentato, dedicato, oggi puoi spaziare su una miriade di canali e piattaforme pay. Sport, cinema, serie tv (i vecchi telefilm), l’offerta è pressoché illimitata, i non più giovani possono rispolverare vecchie produzioni e farle conoscere alle generazioni future oppure farsi travolgere dal nuovo, dal nuovo di qualità, da quello a basso costo fino ad arrivare al trash. Già l’intrattenimento spazzatura ha preso piede, la televisione non smette mai di cercare di influenzare le masse, perché fare contenuti che fanno riflettere, la gente ha bisogno di far riposare il cervello e quindi perché non dargli il peggio del peggio. Certi programmi sono a mio parere al limite della legalità, ma mentre il pubblico adulto li sgranocchia con la bocca aperta in stato catatonico cosa fanno le nuove generazioni.

Prendiamo un adolescente a caso, il minimo di schermi utilizzati sono 3 se non 4, in ordine: cellulare, videogames e televisione, se vogliamo aggiungiamo il pc, la modalità di fruizione è completamente diversa invece di una fruizione univoca, passiva qui ci troviamo di fronte a una mente allenata e multi tasking. La tv è piazzata sul programma trash, prendiamone uno a caso “Temptation Island” o meglio a volte neanche sul programma ma sulle reazioni che alcuni youtuber fanno sul programma, il cellulare serve per comunicare con l’esterno, Whatsapp furoreggia e in alcuni casi decreta o meno il futuro del programma. Produttori; il mio consiglio è di non far innervosire questa nuova generazione di utenti. Sul videogames, qualcosa di rilassante che ti permetta di avere un occhio qui e un occhio là senza tanti sbattimenti, il pc servirà solo in caso di estrema complicanza e comunicazioni più lunghe ma anche per aprire altri canali. Non è raro pescare l’adolescente con due programmi uno in tv e uno sul telefono.

Allora se da una parte mi dico: generazione digitale, maneggiano il futuro, sono sempre attivi e pronti, dall’altra mi chiedo: ma perché? Ma chi glielo fa fare? Non è un consumo di risorse inutili?
Non sarebbe forse meglio prendersi un attimo di pausa e leggersi un libro, ahh già il rischio è che si aggiunga anche un Kindle agli schermi.

Mi chiedo: con tutta questa sovralimentazione visiva fatta di contenuti per lo più poveri, non stiamo mano a mano abituandoci ad esser solo dei ricettori seppur interattivi di un qualcosa che lentamente sta abbassando la nostra capacità di ragionare. Queste nuove generazioni non rischiano di avere modelli di riferimento costruiti su fragile argilla?

E se chi diceva che il sonno della ragione genera i mostri avesse ragione?