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Intesa Sanpaolo utili in forte crescita: record di 8,7 miliardi e prospettive future

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Intesa Sanpaolo raggiunge utili record e dividendi straordinari. Messina punta su commissioni, risparmio gestito e PNRR per un futuro ancora più brillante, senza distrazioni da fusioni.

Gli otto miliardi e rotti di utili non raccontano tutta la storia. Intesa Sanpaolo sta vivendo il suo momento magico e Carlo Messina lo sa bene. Il numero uno della banca, presentando i conti del 2024, non nasconde un mezzo sorriso: “Siamo l’unico vero porto sicuro per il risparmio degli italiani”. E i numeri gli danno ragione, eccome.

Intesa Sanpaolo: utili da record e dividendi stellari, mentre la banca evita fusioni e punta sull’Italia

La banca Intesa Sanpaolo ha macinato risultati straordinari nell’ultimo anno: gli utili sono schizzati a 8,7 miliardi, un bel +12,2% rispetto all’anno precedente. Ma la vera chicca sono i dividendi: ben 6,1 miliardi finiranno nelle tasche degli azionisti, con l’aggiunta di un buyback da 2 miliardi. Roba da far girare la testa.

E mentre i competitors si affannano in giochi di fusioni e acquisizioni – con UniCredit, Banco BPM e Mediobanca che sembrano impegnati in una partita di Risiko finanziario – Intesa tira dritto per la sua strada. “Quote di minoranza? No grazie”, taglia corto Messina. “Preferiamo dare una mano concreta al Paese, finanziando chi ha voglia di crescere”.

I numeri parlano da soli: 1.400 miliardi di risparmi affidati, di cui 473 gestiti in Italia. Una stoccata nemmeno troppo velata a Generali, che giusto l’altro ieri ha scelto di giocare la carta Natixis, lasciando in Italia solo un terzo dei suoi asset.

Intesa Sanpaolo: Messina punta su utili record e crescita sostenibile con commissioni e PNRR

E il futuro? Messina non si scompone per il previsto calo dei tassi. La ricetta è pronta: più commissioni, più risparmio gestito. Con un occhio di riguardo al PNRR, che potrebbe rivelarsi la ciliegina sulla torta per un 2025 che si preannuncia ancora più brillante. “Andremo oltre i 9 miliardi di utili”, promette. E visti i precedenti, c’è da credergli.

Un dettaglio interessante? L’endorsement non richiesto a Giorgia Meloni, che secondo Messina sta raccogliendo consensi tra gli investitori internazionali. Non male per una banca che si conferma sempre più pilastro dell’economia nazionale.