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Insegnanti di sostegno in protesta a Roma per diritti e stabilità

Insegnanti di sostegno in protesta a Roma per diritti

Docenti di sostegno chiedono una programmazione adeguata e diritti garantiti

La protesta degli insegnanti di sostegno

Oggi, migliaia di insegnanti di sostegno hanno preso parte a una manifestazione a Roma, davanti al ministero dell’Istruzione e del Merito, per esprimere il loro dissenso riguardo alla gestione della formazione e della stabilizzazione del personale docente. La protesta è stata organizzata dal Comitato Docenti di Sostegno, che ha messo in evidenza le problematiche legate alla precarietà lavorativa che affligge molti insegnanti, specialmente nelle regioni del Centro-Sud.

Le richieste dei manifestanti

Alessio Giolia, coordinatore del comitato, ha dichiarato che la decisione del governo di avviare corsi di specializzazione attraverso l’Istituto Indire, senza una pianificazione territoriale adeguata, rischia di aggravare ulteriormente la situazione. “È fondamentale avviare una programmazione seria a livello nazionale, che consideri le esigenze specifiche di ogni territorio”, ha affermato Giolia. I manifestanti chiedono una riforma che garantisca non solo la formazione, ma anche la stabilità lavorativa per i docenti già presenti nelle graduatorie.

Le difficoltà dei docenti precari

Durante la manifestazione, una docente ha espresso il suo timore riguardo alla proposta del ministero di avviare corsi di formazione. “Non siamo contrari alla specializzazione, ma vogliamo che venga fatta in modo equo e giusto”, ha dichiarato. Molti insegnanti precari, che hanno superato i concorsi, temono di essere scavalcati da nuovi corsi che non tengono conto delle loro esperienze e competenze. “Abbiamo superato un concorso e ci sentiamo invisibili”, ha aggiunto un’altra insegnante, sottolineando l’importanza di una graduatoria che riconosca il merito e l’impegno di chi ha già dimostrato le proprie capacità.

Un futuro incerto per la scuola italiana

La situazione attuale degli insegnanti di sostegno riflette una crisi più ampia all’interno del sistema educativo italiano. La mancanza di una programmazione adeguata e la continua precarietà lavorativa mettono a rischio non solo i diritti dei docenti, ma anche la qualità dell’istruzione offerta agli studenti. I manifestanti chiedono un cambiamento radicale, affinché la scuola possa diventare un luogo di crescita e stabilità per tutti, dove ogni insegnante possa contribuire con serenità e professionalità.