I fondi di 20 milioni approvati dal Consiglio dei ministri questa mattina rappresentano “un’azione significativa, un punto d’inizio”, tuttavia sono “inadeguati” e “è evidente che scopriremo quale supporto ci occorre nelle prossime settimane”.
Queste sono le parole di Irene Priolo, presidente temporaneo dell’Emilia-Romagna, nel suo intervento riguardo l’ultima inondazione che ha colpito la regione. “Non valuteremo i danni oggi, lo faremo non appena il dipartimento della Protezione Civile ce lo richiederà. Dobbiamo prima ascoltare i comuni e fare le stime, attualmente stiamo gestendo la fase di uscita dall’emergenza”. Fabio Ciciliano, capo del dipartimento della Protezione Civile, “ha richiesto che agiamo rapidamente e lo tenteremo”.
I fondi attualmente disponibili “non sono sicuramente abbastanza per gestire tutte le fasi, tuttavia sono attualmente utilizzati per coprire le varie spese come soccorso, mobilità, benzina, tende, costi comunali, e apertura di strutture per gli sfollati”. Dopo, dobbiamo mettere in atto i Cas e Cis e “anche noi abbiamo attivato i nostri volontari” con i costi relativi, ha detto Priolo. In merito alla richiesta dello stato di emergenza, “era pronta già la mattina di ieri, ma ho aspettato a firmare dopo una telefonata nel pomeriggio con il premier Giorgia Meloni: abbiamo condiviso le decisioni sulla richiesta”.
La settimana prossima, Priolo inizierà il suo ruolo “come commissario all’emergenza, ma il generale Francesco Paolo Figliuolo rimane commissario alla ricostruzione, dovremo stabilire come dividere le responsabilità, ed è già disposto a rivalutare alcune questioni”.