Infortuni: FenealUil, a Stati Generali salute e sicurezza lavoro accolte alcune nostre proposte

Roma, 31 ott. (Labitalia) - Conclusa oggi la tre giorni della prima edizione degli 'Stati generali su salute e sicurezza' a Palazzo Montecitorio. Un’iniziativa promossa dalla Camera dei Deputati e dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo...

Roma, 31 ott.

(Labitalia) – Conclusa oggi la tre giorni della prima edizione degli 'Stati generali su salute e sicurezza' a Palazzo Montecitorio. Un’iniziativa promossa dalla Camera dei Deputati e dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro pubblici e privati, costituita il 21 giugno 2023 e presieduta dall’on Chiara Gribaudo.

La FenealUil, ha partecipato nella giornata del 30 ottobre al tavolo tematico sull’edilizia con le parti sociali, associazioni ed esperti.

“Siamo felici che la Commissione abbia accolto alcune istanze esposte ieri dalla Feneal nel corso del tavolo tecnico – commenta il segretario nazionale Stefano Costa intervenuto ieri – e che le abbia trasmesse ai capigruppo della Camera. In particolare la proposta di proseguire il dialogo sui temi emersi dalla discussione con l’istituzione di un Tavolo permanente su salute e sicurezza che secondo noi è indispensabile a vincere insieme questa battaglia di civiltà contro infortuni e malattie professionali.

Inoltre tra le proposte accolte vi è la nostra richiesta di difendere e rilanciare la bilateralità di settore".

"Un sistema -continua- che da oltre 100 anni garantisce tutele e prestazioni che altrimenti i lavoratori edili non riuscirebbero ad ottenere data la particolare frammentarietà di questa professione, e che ha contribuito negli anni a ridurre illegalità e lavoro nero. Le altre proposte accolte riguardano poi il rafforzamento del ruolo di Rls/Rlst, la richiesta di una normativa nazionale contro l’emergenza calore e l’istituzione per legge di un ‘tesserino di riconoscimento parlante o tecnologicamente avanzato’ che riporti dati circa il contratto applicato, la formazione effettuata, la mansione effettiva, gli orari di lavoro, eccetera, un modello già esistente in alcuni paesi europei e sperimentato anche in Italia in alcuni cantieri della ricostruzione post sisma.

Ora ci auguriamo – conclude Costa – si dia seguito a questa iniziativa attraverso interventi legislativi che rendano effettive queste ed altre richieste utili a migliorare la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori".

Tra le altre proposte lanciate dal segretario nel corso del tavolo vale la pena ricordare "l’urgenza di istituire una Procura Speciale che dia giustizia alle vittime ma anche alle loro famiglie, insieme con la necessità di difendere i contratti collettivi nazionali stipulati dalle organizzazioni più rappresentative”.

Nell’ambito degli appalti invece “resta l’urgenza di porre un freno alle infinite catene dei subappalti lungo le quali troppo spesso i lavoratori finiscono per perdere diritti e salario ma soprattutto la vita stessa. Indispensabile sarà parificare il trattamento normativo ed economico tra il lavoro negli appalti pubblici e quello negli appalti privati".

Per gli edili della Uil “la formazione resta centrale facendo in modo però che sia continua e di qualità".

E per questo si chiede l’istituzione di un Albo nazionale della formazione che certifichi l’avvenuta realizzazione della stessa, con tutta una serie obbligatoria di informazioni dettagliate.

Riferendosi alla recente normativa della Patente a crediti Costa ha poi ribadito “la necessità che i percorsi formativi, a cui le imprese sono obbligate ogni volta che si verifica un evento grave, siano attivati subito e non soltanto dopo che l’impresa scenda sotto i 15 punti e che venga riconosciuto un ruolo maggiore e più attivo di Rls/Rlst, sia nella verifica della patente, che nel momento delle ispezioni".

Sulle malattie professionali, altra piaga del settore costruzioni "occorre diminuire i tempi di attesa per l’eventuale riconoscimento da parte dell’Inail e di recepire la Direttiva europea sull’amianto che in Italia causa ancora 1.545 morti. Serve rendere l’innovazione tecnologica obbligatoria per le imprese affinché investano su soluzioni per migliorare salute e sicurezza, così come anche una maggiore interconnessione tra le banche dati al fine di avere un quadro quanto più possibile realistico sul fenomeno".