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L’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività, calcolato sul territorio comunale, in marzo produce una variazione positiva dello 0,9% su base tendenziale annua, e un decremento a livello congiunturale dello 0,1%.
Inflazione: dati mese di marzo
Nel mese di marzo i dati per tipologia di prodotto registrano un valore in calo (-0,4%) sul totale dei beni: le quotazioni rispetto al mese precedente, infatti, risultano in discesa per i beni energetici (-1,5%), i beni non regolamentati (-0,4%) e i beni alimentari (-0,3%), stabili i tabacchi.
Risulta in crescita (+0,3%) anche il totale dei servizi: nello specifico, crescono i servizi relativi ai trasporti (+1,5%), i servizi non regolamentati (+0,3%), i servizi relativi all’abitazione (+0,1%).
In flessione anche alimentari, bevande analcoliche (-0,2%): nonostante l’aumento su pane e cereali, carni e bevande, le flessioni su vegetali, frutta e latticini dettano il passo di un marzo in lieve decremento.
Rimangono fermi, infine, i servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e i servizi vari.
Aumento per gas, abbigliamento e trasporti
Gas, elettricità e altri combustibili sono aumentati in un singolo mese anche del 57% rispetto all’anno precedente.
Decisamente più contenuta, invece, la crescita massima mensile dell’inflazione per l’abbigliamento e le calzature (+3,4%).
In linea con l’indice generale quella dei trasporti, il cui aumento ha raggiunto il 14,9% rispetto all’anno prima.
Inflazione: prezzi salgono o scendono?
Un’inflazione che rallenta non vuol dire che i prezzi scendano, semmai che i prezzi salgono più piano. Per avere una effettiva discesa è necessaria un’inflazione negativa, ovvero una percentuale preceduta dal segno meno.