Roma, 14 giu.
(Adnkronos Salute) – Un partita di calcio del febbraio 2020, Atalanta-Valencia giocata a Milano, è rimasta nella storia dell'emergenza pandemica perché contribuì alla diffusione dei casi Covid. Ancora non si sapeva della presenza del Sars-CoV-2 in Italia. "Propria quella partita di calcio ha dimostrato che in grandi eventi sportivi dove ci sono migliaia di tifosi possono esserci dei rischi sanitari, oggi non è più il Covid chiaramente, ma alcune raccomandazioni imparate allora possono essere ancora valide: l'igiene delle mani è la prima da mettere sempre in pratica".
Lo spiega all'Adnkronos Salute l'infettivologo Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana malattie infettive e tropicali (Simit), che interviene così sulla guida – per i tifosi che da oggi assisteranno agli Europei di calcio in Germania – elaborata dall’Oms, insieme al Centro federale tedesco per l’educazione sanitaria (Bzga) e al Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc).
"Ma se guardiamo al vaiolo delle scimmie – continua Andreoni – due anni fa un focolaio in una grande festa alle Canarie portò poi alla diffusione dei casi in Europa.
In eventi dove ci sono tante persone a stretto contatto aumentano i rischi legati alla diffusione di malattie, anche sessualmente trasmesse. Per questo – osserva – nella guida dell'Oms si raccomanda l'uso del preservativo, si sa che aumentano i rapporti occasionali ed è bene prepararsi". Poi l'esperto non dimentica anche le raccomandazioni "per evitare i colpi di calore mantenere lo stesso regime alimentare senza abusare di alcol" e la "necessità di reidratarsi spesso e coprire la testa" se si vede la partita su spalti assolati.