L’alba di un giorno sacro si è trasformata in tragedia sulle rive dei fiumi sacri dell’India settentrionale. Le acque che dovevano purificare le anime hanno invece testimoniato il dolore di una celebrazione trasformata in caos, quando l’impazienza della fede ha superato i limiti della sicurezza.
India, raduno e caos nella notte sacra: morti e feriti tra i pellegrini
Nel cuore della notte in India, mentre la luna nuova di Mauni Amavasya prometteva benedizioni, un fiume umano si è mosso verso la confluenza delle acque sacre, un mastodontico raduno religioso. Le barricate, poste per proteggere, sono diventate involontarie trappole quando l’entusiasmo dei devoti ha cercato scorciatoie verso la salvezza spirituale.
I numeri raccontano una storia di proporzioni bibliche: un oceano di anime, novanta milioni di persone circa, tutte unite nel desiderio di toccare le acque benedette. Gli ospedali locali hanno aperto le loro porte a un flusso costante di feriti e decine di morti, mentre le autorità cercavano di gestire una folla che sembrava non avere fine.
La voce del governo locale è risuonata attraverso le rive affollate: “Le benedizioni non conoscono confini geografici”, ha proclamato il leader Adityanath, invitando i fedeli a cercare la purificazione ovunque il sacro Gange tocchi la terra. Ma per molti, il richiamo ancestrale del Sangam, dove tre fiumi si fondono in uno, era troppo potente per essere ignorato.
India, morti al raduno religioso: la sfida di gestire milioni di pellegrini
Questo raduno mastodontico in India e precisamente a Prayagraj, destinato a durare sei settimane, rappresenta una sfida logistica senza precedenti: immaginare mezzo miliardo di anime che si muovono come onde verso un singolo punto, cercando di toccare l’acqua sacra nel momento perfetto per la purificazione.
Gli organizzatori ora si trovano di fronte a un delicato equilibrio: mantenere viva una tradizione millenaria preservando al contempo la sicurezza di coloro che cercano la liberazione spirituale. La matematica della devozione è impressionante: ogni minuto, settantamila persone devono completare il loro rituale, un balletto sacro di entrate e uscite dall’acqua che deve procedere con la precisione di un orologio cosmico.
Mentre il sole sale nel cielo dell’Uttar Pradesh, le autorità lavorano instancabilmente per evitare che la tragedia si ripeta, consapevoli che la marea umana continuerà a fluire verso questi luoghi sacri, spinta da una fede più antica dei fiumi stessi.