Nella città di Haldwani, nello stato dell’Uttarakhand, nord dell’India, si sono verificate proteste con scontri fatali tra la popolazione locale e le forze dell’ordine, culminati nella morte di almeno quattro persone. Questi tragici eventi sono scaturiti da una controversia legata alla demolizione di una moschea, ritenuta costruita illegalmente dalle autorità locali.
Morti in India per proteste violente, l’accaduto
La demolizione della moschea, insieme a una madrasa adiacente, è avvenuta su disposizione di un tribunale locale nella giornata di giovedì scorso, suscitando una forte reazione tra gli abitanti musulmani di Haldwani. Considerata un atto di discriminazione religiosa, la decisione ha scatenato una massiccia e violenta protesta finita nel sangue.
La situazione è presto degenerata in scontri di vasta portata. Nella serata, le forze dell’ordine sono stati costretti ad intervenire; decine di veicoli sono stati dati alle fiamme e più di 250 persone, tra manifestanti e poliziotti, hanno riportato ferite.
Purtroppo, negli scontri ci sono stati anche quattro morti.
Protesta e scontri in India, imposto il coprifuoco
Di fronte alla crescente tensione, le autorità hanno imposto un coprifuoco in tutta Haldwani, con la chiusura di negozi e scuole e la sospensione delle connessioni internet. Queste misure sono state impiegate con l’obiettivo di ripristinare l’ordine pubblico e di prevenire ulteriori episodi di violenza, mentre la comunità cerca di trovare una soluzione pacifica a una situazione sempre più tesa.