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Indagini sull'omicidio di Liliana Resinovich: errori e omissioni da chiarire

Indagini sull'omicidio di Liliana Resinovich con dettagli chiave

Il fratello di Liliana denuncia negligenze nei primi esami legali e chiede giustizia.

Indagini sull’omicidio di Liliana Resinovich: errori e omissioni da chiarire

Il caso di Liliana Resinovich, la 63enne triestina trovata morta nel parco dell’ex ospedale psichiatrico, continua a sollevare interrogativi e preoccupazioni. Sergio Resinovich, fratello della vittima, ha deciso di denunciare pubblicamente i due consulenti della Procura che hanno effettuato il primo esame di medicina legale sul cadavere, accusandoli di gravi negligenze.

“Hanno sbagliato, vanno sanzionati”, ha dichiarato all’ANSA, sottolineando che gli errori e le omissioni hanno compromesso la ricerca della verità per oltre tre anni.

Le accuse di negligenza

Sergio Resinovich ha evidenziato che le negligenze riscontrate nei primi accertamenti sono inaccettabili e richiedono una seria valutazione da parte dell’Ordine dei medici. “Troppi errori, contaminazione dei reperti e omissioni hanno pregiudicato l’accertamento della verità”, ha aggiunto, chiedendo di ascoltare esperti come il Prof. Fineschi e la Prof.ssa Cattaneo per chiarire ulteriormente la situazione. La famiglia di Liliana, secondo Resinovich, merita rispetto e giustizia.

Il marito sotto indagine

Nel frattempo, Sebastiano Visintin, marito di Liliana, è tornato a Trieste dopo un periodo di assenza e risulta indagato per l’omicidio della moglie. La donna era scomparsa da casa per poi essere trovata morta nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico. Visintin ha dichiarato di essere a disposizione delle autorità e di non nascondersi, ma le indagini si stanno intensificando. Durante una perquisizione, sono stati sequestrati centinaia di coltelli, e Visintin ha affermato che i coltelli trovati nell’auto di Liliana non appartenevano a lui.

Un caso che continua a far discutere

Il caso Resinovich ha attirato l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica, sollevando interrogativi su come vengono condotte le indagini in situazioni così delicate. La richiesta di Sergio Resinovich di una revisione degli esami legali è un passo importante per garantire che simili errori non si ripetano in futuro. La famiglia di Liliana è determinata a ottenere giustizia e a far luce su una vicenda che ha segnato profondamente la comunità triestina.