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Un’inchiesta che scuote il mondo dell’intelligence
Le recenti indagini condotte dalla Dda e dalla Dna hanno rivelato una rete di cyber-spie che coinvolge anche la nota compagnia petrolifera Eni Spa. Gli uffici di Equalize, una società di investigazione con sede a Milano, sono stati perquisiti, portando alla luce documenti riservati e atti di dossieraggio. Tra i materiali trovati, spiccano atti riguardanti Paolo Simeone, un noto youtuber e contractor italiano, e documenti riservati del gruppo Eni.
Attività illecite e collegamenti inquietanti
Le intercettazioni effettuate dagli investigatori hanno svelato conversazioni tra membri del gruppo indagato, in cui si discute di attività di intelligence legate a mandati che, secondo loro, provengono direttamente dalla Chiesa. Queste rivelazioni hanno sollevato interrogativi sulla legalità delle operazioni condotte da Equalize e sulla loro connessione con enti ecclesiastici. La Procura di Roma ha avviato un’indagine per accesso abusivo a sistemi informatici e violazioni della privacy, mentre il caso milanese prosegue sotto il coordinamento della Procura Nazionale Antimafia.
Un gruppo di ex poliziotti e legami internazionali
Il gruppo, noto come ‘Squadra Fiore’, è composto da ex membri delle forze di polizia e operava in un appartamento nel nord-est di Roma. Le indagini hanno rivelato che il gruppo potrebbe avere legami con committenti esteri, inclusi rappresentanti dell’intelligence israeliana. Un incontro tra Vincenzo De Marzio, un ex carabiniere indagato, e due uomini non identificati, presumibilmente legati all’intelligence israeliana, ha ulteriormente complicato la situazione. Questi sviluppi pongono interrogativi sulla portata delle operazioni di dossieraggio e sul coinvolgimento di attori internazionali.
Misure urgenti in risposta alle indagini
In risposta a queste rivelazioni, il Consiglio dei ministri ha convocato una riunione per discutere un decreto legge contenente misure urgenti in materia di ordinamento giudiziario e competenza investigativa sulla criminalità informatica. Questo provvedimento, presentato dalla Presidenza del Consiglio e dal ministero della Giustizia, mira a rafforzare le capacità investigative in un contesto in cui la criminalità informatica è in costante aumento.